“L’esiguo numero di personale medico presente è rimasto profondamente deluso dal discorso della Baraldi – ha spiegato Ruffini – Tutti si aspettavano che venisse presentato il Piano della riabilitazione psichiatrica e sulla residenzialità ed invece si sono ritrovati con discorsi generali, quasi in una lezione universitaria. Nel concreto il Piano non si è visto, nessuna traccia e nessuna bozza per un confronto, anzi il sub-commissario ha confermato il metodo finora adottato in Abruzzo sulle politiche sanitarie: il Piano prima verrà discusso e presentato a Roma e solo dopo gli abruzzesi ne verranno informati. Nessuna discussione nel territorio e con gli organi regionali, nessuna condivisione sulle scelte, tutto ancora secondo un copione già conosciuto con il Piano Operativo 2010”. una posizione chiara quella della Baraldi, secondo il consigliere del Pd: il subcommissario si nega ad ogni momento di condivisione in V Commissione o in Consiglio regionale, nascondendosi dietro paroloni che la metterebbero a riparo ldalle opinioni degli operatori sanitari, dei medici, dei consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza. Per Ruffini la mancata presentazione del piano potrebbe alimentare parecchi dubbi. Sopratutto che si tenterebbe di nascondere la previsione di nuovi ticket sui disabili o ancora pesanti tagli che vanno a colpire i disabili e le loro famiglie.
“L’unica verità è che le cose concrete Chiodi e la Baraldi le discutono a Roma, tutto il resto, ovvero le briciole, viene di riflesso riportato in Abruzzo – ha concluso Ruffini – Purtroppo, più che un Abruzzo moderno secondo gli slogan di Chiodi, siamo tornati all’antica Roma: l’Abruzzo è una provincia romana, Chiodi ne è il pro-console, mentre la Baraldi il console mandato da Roma a mortificare l’Abruzzo e la salute dei suoi cittadini”.