Pescara. In riferimento agli articoli su Abruzzo Engineering comparsi oggi su alcuni organi di stampa, il direttore generale della Regione Abruzzo Cristina Gerardis ha voluto replicare con delle precisazioni.
“La rappresentazione di una situazione di ‘stasi, immobilità, inerzia’ è del tutto non rispondente alla realtà dei fatti e con evidenza proveniente da una fonte nella migliore delle ipotesi poco o male informata. Senza negare le endemiche difficoltà legate al necessario rodaggio delle attività di riavvio della società e ai passaggi obbligati per riportarla in bonis, in attualità tutto il personale di Abruzzo Engineering si trova impegnato in attività a servizio dell’ente e del territorio, non solo legate alla ricostruzione.
Desta stupore l’osservazione per cui la magistratura si sarebbe disinteressata alle vicende della società, poiché così non è stato, dal momento che, in passato, senza conseguenze conclusive sul piano penale, sono state avviate indagini giudiziarie. Peraltro, nessun esponente del vecchio gruppo dirigente è presente oggi nella compagine societaria che, come noto, è guidata da un collegio di liquidazione e, limitatamente a incombenze legate all’uscita dalla liquidazione, da un direttorio costituito, tra gli altri, dalla sottoscritta.
Con impegno quotidiano che già sortisce risultati visibili, tali soggetti hanno messo in campo tutti gli strumenti per risollevare la società sia sul piano operativo che finanziario con una prospettiva di piena operatività negli anni a venire.
Anche la delibera sul recupero dell’infrastruttura in fibra ottica, erroneamente travisata nell’articolo, costituisce in realtà una modalità di concreta salvaguardia degli interessi dell’erario regionale, in un’ottica di recupero per quanto possibile di ciò che è stato realizzato nelle precedenti gestioni, in un momento storico in cui Abruzzo Engineering si occupava di banda larga (ciò che non accade più da cinque anni, in base ad una disposizione di legge regionale: la finanziaria 2011).
Neppure è vero che tra il personale si respira aria di profonda sfiducia, ma semplicemente una giustificata attenzione sul procedere dei passaggi normativi e amministrativi finalizzati all’uscita dalla liquidazione e alla stipula di un unico contratto di servizio con l’ente.
In particolare, per ciò che concerne la gestione ordinaria, è una totale falsità che vi siano dipendenti che non percepiscono lo stipendio da cinque mesi: vi è in realtà un ritardo per tutto il personale nel pagamento di due mensilità che verrà presto sanato anche grazie all’anticipo fatture ottenuto con una utile contrattazione con la BCC.
Pure fuorviante è l’affermazione della prestazione da parte di Regione Abruzzo di garanzie per la società: piuttosto l’ente, attraverso l’intervento della sottoscritta, ha fornito all’istituto bancario una piana rappresentazione della situazione e della serietà e concretezza delle azioni messe in campo, così da giustificare una forma di apertura di credito che non può in alcun modo qualificarsi come ‘prestito’, ma appunto come semplice ‘anticipazione di fatture’ cui qualsiasi società sul mercato ricorre.
In Abruzzo Engineering inoltre non vi è alcun dipendente che percepisca neanche lontanamente 2500 euro mensili, avendo un accordo sindacale ridotto gli stipendi per rientrare nei parametri di convenienza economica fissati da Regione Abruzzo. Sono riportate poi affermazioni virgolettate di un anonimo sedicente dipendente della società alle quali, per la completa mancanza di sostanza, nemmeno vale la pena di replicare.
Da ultimo, si puntualizza che nella compagine societaria non vi sono dirigenti, come erroneamente riportato: piuttosto, appena chiusa la fase liquidatoria, è intenzione di Regione Abruzzo creare una governance snella auspicabilmente monocratica che consentirà non solo l’efficienza della gestione ma anche un costante raccordo con l’ente. Cristina Gerardis, direttrice generale della Regione”.