“La semplicità e l’efficienza della macchina burocratica sono fattori determinanti di competitività e crescita economica di un territorio e nel nostro caso dell’Abruzzo”. Così il presidente della Regione Gianni Chiodi ha parlato della situazione economica abruzzese, intervenendo ieri a Pescara al convegno di Confindustria, dove si è parlato di “Semplificazione amministrativa: dal Dire al Fare”.
“Ancora oggi in Italia e anche nell’Unione Europea” ha proseguito Chiodi “il numero di adempimenti e di interlocutori con cui la politica e le aziende sono tenuti ad interagire sono sempre tanti. Per questo l’obiettivo deve essere quello di individuare i problemi, affrontarli e identificare le possibili soluzioni alle criticità che caratterizzano oggi pesantemente, nel nostro territorio, i rapporti fra politica e pubblica amministrazione e fra imprese e pubblica amministrazione”.
Dinanzi alla platea degli imprenditori abruzzesi, il Presidente della Regione Abruzzo Chiodi ha esaminato il momento attuale, partendo dalla situazione nazionale, per poi arrivare ai risvolti di carattere locale. “La situazione per l’Italia sotto questo punto di vista è ancora particolarmente negativa. I dati e i numeri in nostro possesso sono preoccupanti. Io credo che alla base ci sia un approccio culturale errato da cambiare al più presto. I processi di selezione sono oggi datati e approssimativi. Non si può più collocare la meritocrazia in seconda fascia. Proprio questo modo di fare ha portato ad un connubio perverso fra politica e burocrazia. Questo sistema ha fatto si che la politica considerasse la struttura burocratica e amministrativa solo sotto l’aspetto elettorale, e questo è stato uno sbaglio. Basti pensare – ha proseguito Chiodi – alla Legge 77 che deve essere assolutamente cambiata. Mi rifiuto di pensare che questa legge sia stata scritta dalla politica. Questa legge porta a considerare la burocrazia una casta. Per questo dico che bisogna incidere e intervenire su un sistema culturale sbagliato, e da modificare al più presto. La nostra Regione in questo senso, proprio di recente, ha deliberato in Giunta una nuova legge sul Ciclo delle Performance. Abbiamo avuto una forte ositilità dalle strutture burocratiche perchè abbiamo voluto introdurre meritocrazia e trasparenza. E’ questa la strada da percorrere per far diventare sempre più snella, efficiente e meno costosa la macchina burocratica” Chiodi ha poi spiegato come la colpa di una eccessiva burocratizzazione del sistema sia anche e soprattutto della politica. “La Regione Abruzzo non ha mai avuto una vera stabilità e oggi ne stiamo pagando le conseguenze. In oltre quaranta anni di governo regionale, ci sono stati quindici presidenti di regione, di cui solo tre sono rimasti in carica per tutta la durata naturale del mandato. Per questo è fondamentale cambiare la Legge 77 e noi un primo e importante passo lo abbiamo compiuto, portando i dirigenti regionali da 128 a 105. Ma non ci siamo fermati a questo, visto che in fatto di semplificazione, abbiamo compiuto un passo importante riguardo l’autorizzazione del fotovoltaico nella nostra Regione. Un secondo obiettivo sarà poi quello di informatizzare, e rendere più snelle, nel giro di qualche mese, le procedure che riguardano l’impatto ambientale. Molto c’è ancora da fare, ma ribadisco che il passo più importante sarà quello di un cambiamento culturale che è alla base di una semplificazione amministrativa concreta”. A conclusione del suo intervento all’assemblea di Confindustria, il governatore ha parlato anche di tasse e di Abruzzo: “Gli studi del Cresa dicono che non è vero, come sostiene qualcuno, che in Abruzzo c’è una pressione fiscale fra le più alte d’Italia. Per quanto riguarda la tassazione Irpef, siamo nella media nazionale. Ci saranno dei sacrifici da fare in futuro, ma questi sacrifici riguarderanno tutti”.