A spiegare la genesi dell’atto di programmazione della Giunta, l’assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci: “Abbiamo utilizzato 100 milioni di euro derivanti da economie vincolate, risorse non utilizzate in passato, per pagare le spese obbligatorie”. A fronte dei 360 milioni raggiunti dal debito sanitario, la Giunta ha optato per un’anticipazione da parte dello Stato di 200 milioni di euro, da restituire in trent’anni. Un ricorso alle casse nazionali che ha “appesantito ulteriormente” il capitolo spese, 13 milioni di euro che si è cercato di compensare attraverso risparmi degli oneri regionali (3 milioni di euro) e l’introduzione di un’accisa sulla benzina (8 milioni di euro), pari a 2 centesimi al litro. “Abbiamo preferito non toccare Irap ed Irpef” ha aggiunto Masci “inasprendo la già elevata tassazione per la comunità abruzzese, colpendo invece un bene di consumo”. Il presidente Chiodi ha assicurato che l’Esecutivo ha cercato in ogni modo di tutelare settori strategici per i cittadini, sociale e cultura. “Ogni anno siamo gravati da oneri pari a 200 milioni di euro per coprire spese pregresse. Una situazione che, giocoforza, ci ha costretto all’austerità. L’ho detto più volte e lo confermo oggi: non possiamo assolutamente più permetterci gestioni allegre delle risorse, né deleterie liste della spesa”. Il governatore ha, comunque, ribadito che “lo sviluppo non sarà compromesso”, in quanto è nelle intenzioni del Governo regionale attingere alle risorse europee e nazionali, investendole in progetti di crescita per il territorio.