Loro si definiscono un “gruppo giovanile a sostegno del presidente della Regione Abruzzo ma soprattutto della persona Gianni Chiodi”. Sono i “Giovani del Presidente”, appunto, e questa volta hanno deciso di “scendere in campo” per schierarsi in difesa del governatore a proposito del grosso debito sanitario annunciato dallo stesso Chiodi nei giorni scorsi.
“Purtroppo, ancora una volta, in Abruzzo torna in scena il solito teatrino della politica messo in atto dall’opposizione” si legge nella nota “che torna ad attaccare il presidente Chiodi e la sua giunta cercando di attribuire loro delle responsabilità che non possono avere. Ricordiamo che negli anni 2004 – 2006 il Governo Regionale ha distratto fondi per un totale di 528,524 milioni di euro dal Fondo Sanitario Regionale. L’allora classe dirigente, non si è preoccupata della gravità che tali tagli avrebbero comportato in termini di servizi sanitari alla popolazione (assistenza sanitaria, servizi al cittadino ecc..). Anzi, ha taciuto, alimentando la crescita di un debito divenuto mefistofelico che, oggi, si è abbattuto come una spada di Damocle sulla testa degli abruzzesi. Noi cittadini abruzzesi ora, sbeffeggiati dai giochi politici messi in atto in quegli anni, ci chiediamo come possa l’opposizione, che in quel periodo non ricopriva tale ruolo, cercare di confondere le acque, tentando ancora una volta di accollare la responsabilità di scelte scellerate all’attuale governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, che colpe non ha se non quella di aver trovato, di nuovo, un debito che accresce ancor di più l’enorme buco finanziario che grava sulla nostra regione”.
Una “mistificazione della realtà” secondo i Giovani del Presidente, una vera e propria “presa in giro”. Insomma, “dopo il danno anche la beffa!”. E aggiungono: “Perché Paolucci ed i suoi alleati, invece di continuare a mentire attribuendo alla giunta Chiodi la paternità di una così grave irresponsabilità e sconsideratezza politico-amministrativa, non riportano al popolo abruzzese la verità dei fatti? Queste azioni, classiche della Prima Repubblica, ci catapultano indietro nel tempo e non sembrano incarnare il cambiamento di cui molti si professano portatori. Pertanto, consigliamo all’opposizione di collaborare con il presidente Chiodi e con la maggioranza per cercare la soluzione migliore per riappianare tale debito senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Le urne hanno già decretato, più di una volta in Abruzzo, che non è la politica delle polemiche a convincere i cittadini ma il governo del fare”.