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Sanità Abruzzo, le domande del Pd a Chiodi: “se non risponde, diserteremo la Commissione”

Riaprire il confronto, fare chiarezza sui conti e sui rapporti con il privato – liste di attesa. Sono questi gli argomenti sui quali si soffermano i Consiglieri regionali del Pd, membri della V Commissione Consiliare Sanità, nel documento presentato questa mattina all’Aquila, contenente una serie di domande rivolte al Presidente e Commissario Gianni Chiodi. Otto semplici domande dalle quali dipende la futura partecipazione dei consiglieri alle prossime sedute della V Commissione: se non dovesse rispondere e se continuerà a mancare una condivisione sulle scelte che riguardano la sanità regionale, il Pd non presenzierà i lavori.

E nel documento si chiede se si intende riaprire il confronto con il Consiglio regionale, con le istituzioni locali, gli operatori sanitari, i sindacati) sulle scelte fin qui adottate e, in modo particolare, se si vuole andare verso un programma di riforme strutturali in grado di razionalizzare la spesa e offrire al territorio garanzie di salute per tutti superando l’attuale Piano Operativo 2010 per restituire al Piano per il 2011 la qualità programmatoria e sostanziale di un Piano Sanitario che punti sulla qualità oltre che sul pareggio dei bilanci; se e quando si è in grado di raggiungere il pareggio del bilancio, considerato che ad un anno dal pareggio previsto per il 2009 dal Piano di risanamento, il Commissario ha annunciato pubblicamente un ulteriore disavanzo di 80/100 milioni di euro per il 2010; se e quando si prevede l’annullamento delle aliquote aggiuntive per alleggerire il carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese abruzzesi, considerando il disavanzo annunciato per il 2010 ed il vincolo per circa 100 milioni delle stesse aliquote aggiuntive per il pagamento delle rate di cartolarizzazione, almeno fino al 2015; nell’ambito dei 2,6 miliardi di spesa sanitaria effettiva quale è la quota che si intende destinata agli investimenti, l’innovazione, la riqualificazione del personale per la produzione di servizi sanitari avanzati; nell’ambito di una integrazione del servizio pubblico con il privato che superi il regime concorrenziale attraverso una selezione e differenziazione delle prestazioni, quali settori e prestazioni pensa di affidare al privato; se ad ogni riconversione e ad ogni razionalizzazione dell’attuale rete ospedaliera può essere preceduta da una rete assistenziale territoriale di emergenza-urgenza, poli-ambulatori H24, nonché di residenzialità diffusa sul territorio per gli anziani; se si intendono individuare soluzioni per abbattere le liste di attesa; se l’attuale attività del sub commissario Baraldi va oltre le proprie competenze di “tecnico”.

 

 

 

A questo proposito, il capogruppo Camillo D’Alessandro riferendosi ai verbali della seduta (24.11.2010) della V Commissione sanità ha affermato che anche l’Abruzzo ha il suo dossier Wikeleaks, “sono i verbali in cui la Baraldi parla in totale libertà. Addirittura, dice D’Alessandro, la Baraldi ha confermato che siamo arrivati al punto che i commissari preparano le delibere ai manager.” D’Alessandro ha inoltre aggiunto che i consiglieri del Pd torneranno in Commissione quando gli atti sulla sanità torneranno ad essere rinvenibili e condivisi. Per Claudio Ruffini, “senza una condivisione delle scelte strategiche sulla sanità regionale domani saremo costretti a non partecipare all’audizione del Presidente Chiodi. Il Presidente deve dirci se vuole riaprire il confronto, magari iniziando a rispondere alle domande che gli abbiamo posto. Se non lo farà vuol dire che questa volontà non c’è, quindi diserteremo la sua audizione che riteniamo a questo punto inutile”. Giovanni D’Amico ha insistito sulla necessità di fare chiarezza sui conti, “devono dirci se e  quando si raggiungerà il pareggio del bilancio, permettendo l’annullamento delle aliquote aggiuntive per alleggerire il carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese abruzzesi, considerando il disavanzo annunciato per il 2010 ed il vincolo per circa 100 milioni delle stesse aliquote aggiuntive per il pagamento delle rate di cartolarizzazione, almeno fino al 2015. Sulle liste di attesa la consigliera Marinella Sclocco ha aggiunto che “sono state date a volte delle cifre gonfiate ed incomprensibili ma soprattutto non sono stati indicate le possibili soluzioni al problema. Se il pubblico non funziona, i cittadini restano senza i servizi e chi ne beneficia è soltanto il privato”.