Per meglio comprendere l’urgenza e l’utilità della riforma del Terzo Settore occorre immaginare l’Italia senza il Terzo Settore, ovvero senza quell’esercito di uomini e donne, giovani e meno giovani, che ogni giorno, per lo più gratuitamente, si caricano sulle loro spalle una parte di ‘stato sociale’.
Lo afferma in una nota Giampiero Riccardo, Responsabile Terzo Settore e Associazioni Partito Democratico Abruzzo.
‘Senza questa laboriosa e silenziosa umanità, cittadini vulnerabili e meno tutelati non reggerebbero l’urto con le ancora troppe diseguaglianze ed il territorio sarebbe probabilmente divorato da sentimenti di cinismo, rancore, rivalsa e superficialità. La riforma sancisce una nuova e definitiva identità giuridica e fiscale per le associazioni di volontariato, razionalizza i costi e garantisce sostegno economico agli enti di utilità sociale.
Anche in Abruzzo il mondo del volontariato no-profit, nelle sue variegate espressioni e molteplicità dei settori di intervento, rappresenta una risorsa fondamentale per la regione. Dopo anni di immobilismo, grazie alla Giunta D’Alfonso ed in particolare all’Assessore al Sociale, Marinella Sclocco, insieme al Partito Democratico, l’Abruzzo sta facendo un salto in avanti di parecchi anni con il ‘Piano Sociale regionale 2016-2018′. Un Piano partecipato e rivoluzionario che insieme alla nuova Riforma, riconosce al Terzo Settore abruzzese il suo importante peso sociale e culturale, che in futuro potrà dare ancora molto per qualificare i servizi, migliorare la qualità della vita e favorire lo sviluppo locale.
Semmai questo fatto sia stato in discussione; la riforma ribadisce che il Terzo Settore è per noi il primo ammortizzatore sociale del paese’, conclude Riccardo.