Una proposta per tutti: scoprire quanto è bello donare, per sentirsi più uomini, per aiutare chi vive nel bisogno. È il senso della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, la raccolta di generi alimentari per i poveri in programma sabato 27 novembre in oltre duecento tra supermercati, centri commerciali e piccoli negozi dell’Abruzzo. Giunta alla sua quattordicesima edizione, la Colletta Alimentare è proposta dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus in collaborazione con la Compagnia delle Opere – Opere Sociali, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Come sempre, sarà un gesto di popolo che coinvolgerà circa 4 mila volontari del Banco ma anche di parrocchie, gruppi scout, associazioni, alpini e membri della Società San Vincenzo De Paoli, che accoglieranno con l’ormai caratteristica pettorina gialla quanti si recheranno a fare la spesa. Un coinvolgimento che, come spiega Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo, è “la dimostrazione che davvero la carità cristiana è un’esperienza possibile a tutti, che crea nuovi rapporti e costruisce il bene comune”.
Tutti possono partecipare nel modo più semplice: recandosi nei punti vendita aderenti (elenco su www.bancoalimentare.it), acquistando i prodotti consigliati (olio, tonno e carne in scatola, omogeneizzati, alimenti per l’infanzia, legumi in scatola, pelati e sughi) e restituendoli all’uscita ai volontari. Nel 2009, in una sola giornata, sono state donate 207 tonnellate di prodotti, che rappresentano solo una parte delle oltre 3 mila che il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha raccolto durante tutto l’anno da grande distribuzione, industria agroalimentare ed enti come l’Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura), e che poi ha donato ai 30.713 poveri assistiti in Abruzzo mediante 188 enti convenzionati (mense dei poveri, associazioni, Caritas ecc.).
Affinché la Colletta venga vissuta da tutti nel suo significato più profondo, di anno in anno viene proposta una frase conosciuta come “dieci righe”. Quella di quest’anno recita: “Il povero è un uomo solo. Condividere gratuitamente questo dramma risveglia il vero desiderio che è nel cuore di ciascuno: essere amato. La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini… perché è amore ricevuto e amore donato” (Caritas in Veritate).