per chiedere al presidente D’Alfonso una variazione di bilancio tesa “a recuperare immediatamente i fondi originariamente stanziati sul bilancio 2015 della Regione Abruzzo, 1.100.000 euro peraltro rientrati nelle disponibilità regionali ed erogarli all’Associazione regionale allevatori (Ara) per il finanziamento delle attività richiamate e così rimediare ad un pastrocchio (eufemismo) tra Servizio Bilancio e Agricoltura”.
“Per gli anni 2015 e 2016 – spiega Febbo – nel bilancio della Regione Abruzzo sono stati iscritti i seguenti fondi regionali per il finanziamento delle attività istituzionali svolte dall’Ara per le oltre 2.200 aziende zootecniche abruzzesi: per le attività di Tenuta Libri Genealogici ed effettuazione dei Controlli Funzionali (capitolo di spesa 102406), 500.000 euro per il 2015 e 500.000 euro per il 2016; per le attività di Consulenza alle aziende agricole (capitolo 102400), 600.000 euro per il 2015 e 550.000 euro per il 2016.
Nel corso dell’anno 2015, e fino a tutto marzo 2016, la Regione Abruzzo non ha disposto erogazioni a favore dell’Ara, tanto per i fondi regionali quanto per i fondi statali. In data 8 aprile 2016, la Direzione Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca ha emanato la DPD 019/51 di approvazione del progetto esecutivo per le attività di Tenuta dei Libri Genealogici e Effettuazione dei Controlli Funzionali, anno 2015 e contestuale erogazione dell’anticipazione dell’80% del contributo ammesso.
Il 15 aprile, la stessa Direzione ha emanato la Determinazione DPD 019/69 di approvazione del progetto esecutivo per le attività di Consulenza alle aziende agricole anno 20105 e contestuale erogazione dell’anticipazione dell’80% del contributo ammesso. Il servizio Ragioneria Generale, tuttavia, non ha posto in pagamento tali erogazioni, poiché, da quanto risulta, i fondi allocati nel bilancio di previsione 2015 a favore dell’Ara non sarebbero stati impegnati entro i termini previsti e sono, pertanto, inopinatamente rientrati nelle economie della Regione. Il Servizio Ragioneria con e-mail del 28 aprile 2016 ha rappresentato che “gli impegni prenotati cui non hanno fatto seguito obbligazioni giuridicamente perfezionate entro l’anno di esercizio (2015) decadono”.
“È evidente – sottolinea Febbo – che la tanto sbandierata riforma della macchina amministrativa e semplificazione, annunciata in pompa magna come di consueto, per non parlare della riorganizzazione degli uffici, siano risultate un totale fallimento, anzi da Abruzzo facile e veloce quale dovevamo essere secondo i proclami parolai del Presente D’Alfonso siamo diventati, dopo due anni di Governo, un Abruzzo lento e complicato.
Ora spero che si dia massima velocità alla variazione di bilancio e contestuale erogazione delle risorse poiché le condizioni economico finanziarie dell’Ara, come messo in evidenza durante l’apposita Commissione Vigilanza dal direttore Ara dott. Cortesi, sono a dir poco drammatiche (basi pensare che i dipendenti sono in arretrato con gli stipendi di oltre 30 mensilità e sono con un contratto di solidarietà al 50% degli emolumenti) con la conseguenza, in caso di interruzione del servizio, della chiusura è scomparsa del comparto zootecnico, con danni non solo in materia economici e occupazionali ma anche alla filiera agroalimentare e ambientale regionale”.