“Mentre a livello nazionale il rapporto tra nati e morti è attestato a quota -0,04” spiega meglio il curatore dell’indagine, “in Abruzzo cresce fino a -0,24%. Ciò si deve soprattutto al più basso saldo naturale tra i cittadini italiani (+0,32% contro una media di +0,49%), che non compensa l’andamento tra gli extracomunitari”.
L’altra caratteristica di rilievo della popolazione abruzzese, “fotografata” nel 2009, è stata la conferma della crescita a due diverse velocità: alta nelle province più marcatamente costiere come Teramo (+0,57%) e Pescara (+0,62%), sostanzialmente nulla a Chieti (+0,09%) e L’Aquila (+0,04%). “Se si analizza l’andamento nei comuni montani e i comuni costieri, per i primi la crescita è stata negativa (-686 abitanti) per i secondi positiva (+4.909 abitanti)” analizza Ronci. “E per i comuni montani il decremento sarebbe stato più alto se non si fosse tenuto conto della crescita della Marsica (+542. La nostra” prosegue “è una regione dal territorio occupato per il 73% da comuni montani, nei quali risiede appena il 35% della popolazione, ma in costante caduta demografica. Mentre il 27% è occupato da comuni costieri nei quali risiede il 65% della popolazione, che al contrario continua a crescere. Del resto, basta guardare l’andamento dal 2001 al 2009 nelle due aree: con il Teramano e il Pescarese cresciuti dell’8,71% e dell’8,44%, Aquilano e Chietino solo del 3,92 e 2,68%”.
Nei comuni con più di 20mila abitanti gli incrementi più significativi si sono verificati sempre e solo sulla costa. Il caso più eclatante è quello di Montesilvano (1.337 abitanti in più nel 2009), che per effetto di questa performance supera quota 50mila abitanti. Tra il 2001 e il 2009 la città ha avuto una crescita iperbolica: ben 9.659 nuovi residenti, pari al 23,71% in più. Sempre sulla costa, risultati significativi sono stati raggiunti pure a Vasto (+426) e a Francavilla (+252). Unica eccezione tra i centri dell’interno, il comune di Avezzano, che cresce di 383 residenti, mentre si registrano, al contrario, decrementi importanti a Chieti (-428) e L’Aquila (-292).
Tra i capoluoghi, infine, sempre tra 2001 e 2009, le città di Teramo (+4.035) e Pescara (+6.836) sono cresciute rispettivamente del 7,92% e del 5,91%, con valori superiori a quello medio nazionale (5,87%), mentre Chieti è scesa dai 56.962 abitanti del 2001 ai 54.305 del 2009, registrando un consistente decremento di 2.657 abitanti (-4,66%).