Gli indicatori mostrano una media regionale inferiore rispetto a quella nazionale ma la presenza di tumori professionali riscontrata tra i lavoratori abruzzesi resta comunque alta e deve far riflettere. Su 220 le domande di riconoscimento di neoplasie professionali presentate in Abruzzo tra il 2005 e il 2009, sono stati 29 i casi risarciti dall’Inail, l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni.
Ed è per discutere di questo argomento e per presentare il rapporto regionale annuale sugli infortuni accaduti sul luogo di lavoro, che si svolgerà domani a L’Aquila, nell’Auditorium del Corpo Forestale dello Stato, un convegno dal titolo ”Prevenzioni delle neoplasie professionali: rischi storici ed emergenti”.
Nonostante si sia lontani dai picchi registrati in Lombardia e in altre regioni settentrionali, infatti, anche l’Abruzzo mostra dati preoccupanti. Ed è la provincia teatina a detenere questo non nobile primato con 73 domande presentate, seguita da Pescara con 65 domande, L’Aquila 45 e Teramo 37. Il settore più a rischio resta quello dell’industria ma dall’analisi dei dati emergono anche casi di tumore alla pelle e all’apparato respiratorio dovuti a inalazione o contatto con diserbanti pericolosi utilizzati in agricoltura. Su 29 casi di tumori professionali, infatti, 10 sono stati causati dal contatto con l’amianto, 14 casi hanno avuto come agente patogeno l’esposizione a radiazioni ionizzanti mentre altre cause riscontrate sono state l’esposizione a fumi di saldatura e da idrocarburi.
”Compito del convegno” spiega il direttore regionale dell’Inal Ferdinando Balzano “sarà quello di fare il punto sull’esposizione lavorativa attuale ad agenti cancerogeni e sull’andamento infortunistico nella nostra regione documentato dal rapporto, per stimolare ed indicare efficaci misure di prevenzione. Di fronte al lavoratore, infatti, nulla deve avere maggior valore della sua salute e non c’è risarcimento che valga di fronte al rischio di infortunio a alla minaccia della malattia professionale invalidante. E questo deve essere bene impresso nella mente e nei comportamenti di istituzioni, datori di lavoro, sindacati e degli stessi lavoratori”.
Nel corso del convegno, al quale parteciperanno alcuni medici ed esperti di fama nazionale, si parlerà anche di sicurezza nei cantieri della ricostruzione aquilana, dove attualmente operano migliaia di aziende e dove il controllo e le misure di prevenzione appaiono più problematiche.