La proposta avanzata dal Pd, frutto di incontri con i sindaci sia di centro destra che di centro sinistra, era rimasta inevasa in commissione, dove giaceva da più di due mesi senza che nessuno prendesse decisioni in merito. Ciò ne ha determinato la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno in consiglio regionale. A sostegno della proposta erano presenti in forma ufficiale, indossando la fascia tricolore, circa cinquanta sindaci.
“La maggioranza” ha detto Camillo D’Alessandro capo gruppo Pd in consiglio Regionale “è venuta in aula senza cognizione di causa alcuna, ne idea in merito per risolvere i disagi e problematiche che i sindaci di quei comuni affrontano da 19 mesi or sono. Così, con la nostra iniziativa, li abbiamo costretti a sospendere i lavori del Consiglio per ascoltare i sindaci e di conseguenza a calendarizzare, con carattere d’urgenza, la discussione della Legge in commissione, chiedendo anche che ai lavori fossero autorizzati a prendere parte le rappresentanze dei Comuni e dell’ANCI, che ad oggi non erano mai stati neanche convocati. Tutto ciò è vergognoso, Chiodi e la sua maggioranza dimostrano di non essere in grado di governare”
“Stiamo parlando” osserva il consigliere regionale Giuseppe Di Pancrazio “di 52 Comuni delle province di Pescara, Teramo e L’Aquila. Stiamo parlando di gravi danni subiti da queste comunità sia ad edifici pubblici che privati. Ovvero di abitazioni, scuole, esercizi commerciali, imprese. Con la Legge da noi proposta, chiediamo il riconoscimento del rapporto causa-effetto, ovvero terremoto-danni nei comuni fuori cratere. Perché solo così si possono programmare interventi di sostegno a quelle comunità. L’alternativa per quei territori sarebbe l’abbandono, ovvero lo stato in cui hanno vissuto dal 6 aprile 2009 ad ora”.