L’Idv attacca Chiodi: “Emergenze costruite a tavolino”

Idv_Mascitelli_Costantini_DiStanislaoPescara. Un duro attacco lanciato a Chiodi e ai suoi fedelissimi, tant’è stata la conferenza stampa tenuta stamane dall’Idv Regionale. Costantini, Mascitelli e Di Stanislao accusano la macchina del commissariamento di “costruire a tavolino le attuali emergenze dell’Abruzzo per poter gestire i poteri in deroga in modo clientelare”. Un ampio ventaglio di settori: terremoto, sanità, rifiuti, trasporti, acqua, costituito da emergenze già concrete o di prossima realizzazione.

“L’Abruzzo è diventata, ormai, una regione-laboratorio nella quale sperimentare nuovi modelli gestionali, tutti conseguenti alla costruzione a tavolino di condizioni di emergenza”, queste le parole del Capogruppo Idv regionale, Carlo Costantini, che fanno intendere quanto il presidente della Regione sia giudicato come ‘commissario-macchinatore’ delle varie emergenze abruzzesi allo scopo di rendere i poteri in deroga al servizio di meccanismi clientelare. Emergenze già in atto e di prossima realizzazione, si diceva. Quella più grande è, ovviamente, la ricostruzione de L’Aquila post-terremoto: “Dopo 18 mesi dal sisma i poteri continuano ad essere nelle mani di pochissimi”, sottolinea Costantini, “in mancanza di una legge sulla ricostruzione, questi stabilire le priorità di vita o di morte dei territori, prorogare o eliminare agevolazioni fiscali, favorire o rallentare interventi senza un controllo democratico delle assemblee elettive”. Logica che l’Idv ammetteva negli stretti tempi successivi all’emergenza, non più oggigiorno; ma Costantini ribadisce: “L’emergenza, anche quando non è più tale, fa molto comodo a chi gestisce il potere”.
Tante altre le crisi esposte. Quella dei rifiuti e la seconda in elenco, di fronte alla minaccia di un termovalorizzatore che bussa alle porte: “L’assoluta inerzia di Chiodi di fronte al problema è costruita a tavolino. Mentre Stati e Venturoni non se ne occupano da mesi, coinvolti in inchieste giudiziarie, il trend della raccolta differenziata si è azzerato. Ma accumulandosi rifiuti nelle discariche, tra sei mesi, un anno, ci sarà una montagna di rifiuti a fare da combustibile all’immancabile inceneritore che porterà l’emergenza che consentirà, magari, a Chiodi di accumulare altri poteri da commissariamento”, continua Costantini. “Quando si ragiona di termovalorizzatori invece di raccolta differenziata, come impone l’Unione Europea, è facile ricollegarsi ad una logica di cricca e di clientela: i rifiuti stanno diventando l’oro d’Abruzzo. Bisogna contrapporre un ottica di programmazione contro ad un prossimo monopolio dei rifiuti, investire in un’economia verde e allontanarci dai commissariamenti che portano appalti milionari e ‘parentopoli’”, dichiara l’Onorevole Augusto Di Stanislao.
Acqua e trasporti non mancano nella lista dell’Idv dei prossimi servizi che la Giunta Chiodi si prepara a fornire alle lobbies dei settori “Abbiamo raccolto centinaia di migliaia di firme per l’acqua pubblica, ma mentre Tremonti spinge per la pritavizzazone, Chiodi, ambiguamente, spinge per l’Ato unico: nient’altro che un polpettone da servire alle lobbies dell’acqua”, prosegue il capogruppo regionale, “mentre per i trasporti, sono mesi che l’Idv chiede di compensare il taglio di 50milioni di euro, eliminando gli sprechi negli stipendi della politica e corse di autobus triple o quadruple che ogni giorno viaggiano vuote attraverso la regione. Avverranno, invece, solo i tagli dei servizi, a discapito dei cittadini più deboli”.
Tasto più caldo, dopo la ricostruzione, è quello della sanità. Il senatore Alfonso Mascitelli alza la voce, parla di una truffa di fondo e va giù duro su Chiodi: “C’è una truffa di fondo: non stanno attuando un Piano operativo, come dicono, ma un nuovo Piano di rientro. Nel primo caso avrebbero dovuto proseguire la gestione del Piano operativo 2007-2009. Ciò non viene detto perché, secondo l’articolo 13 dell’intesa Stato-regioni sottoscritta a dicembre 2009, questo avrebbe comportato la fine del commissariamento e il ritorno alla gestione ordinaria, non permettendo una contrattazione tra settore pubblico e privato annuale, come ora, ma con un budget pluriennale. Tutto questo avrebbe consentito: risparmi del 25% ridistribuiti rispettando l’equilibrio pubblico-privato e non del 18%, in aggiunta ai risparmi ottenuti dal fallimento di Villa Pini; una riorganizzazione della rete ospedaliera senza la chiusura di 7 ospedali; una ridefinizione delle tariffe per la riabilitazione extra ospedaliere, attualmente tra le più alte di Italia, e della riabilitazione psichiatrica, abbandonata come dimostra il caso San Stefar. Questa falsa gestione commissariale, invece, si nasconde arrogantemente dietro ad un balletto di cifre tra Chiodi e Baraldi, non obbligati ad aggiustamenti di bilancio e che attuano un gioco delle tre carte prelevando soldi dai fondi Fas, sottraendoli ad altre economie. A tutto questo si aggiungono liste d’attesa ai livelli del terzo mondo e costi di mobilità passiva che già raggiungono gli 80 milioni e annullano i piccoli risparmi ottenuti chiudendo gli ospedali”. “Chiodi ha rifiutato il Piano di rientro propostogli alcuni mesi fa per non uscire dal commissariamento e per attribuire a piacimento i posti letto ai privati al di fuori di ogni regola”, commenta Costantini.
La stoccata finale parte, però, da Mascitelli, ed è quella più pungente all’indirizzo del Presidente Chiodi: “L’intesa Stato-Regione prevede che un commissario presenti, a fine anno, l’autocertificazione sui conti e il rispetto del blocco alle spese non obbligatorie. Vi pare che andare in Turchia con una gonfia delegazione sia una spesa obbligatoria? In un paese normale questo decreterebbe la violazione e il ritiro del mandato da commissario. Presenteremo interrogazioni in Parlamento e in Senato ai Ministri di Salute ed Economia a proposito, ma siamo in Italia, e ci aspettiamo già un’autocertificazione falsata”.

Daniele Galli

 

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