L’Aquila. “Un’azione immediata e risolutiva da parte della giunta regionale”. Questo quanto richiesto dal presidente della commissione agricoltura, Lorenzo Berardinetti sulla questione relativa al trasferimento degli agenti di polizia provinciale.
“E’ noto a tutti che il 18 maggio scade il termine entro il quale i dipendenti provinciali devono scegliere il nuovo ente dove prestare servizio”, ha continuato Berardinetti, “questo sta a significare che se entro tale data la giunta non sottoscrive l’accordo per l’avvalimento della polizia provinciale la Regione Abruzzo non potrà più servirsi delle esperienze e delle professionalità che per anni questo corpo ha garantito in termini di difesa e salvaguardia del territorio.
Per questo chiedo che il presidente D’Alfonso insieme al vicepresidente Lolli nel giro di poche ore diano una svolta risolutiva a questa incresciosa vicenda e firmino l’accordo, tra Province e Regione, per la procedura di avvalimento dei servizi di polizia provinciale e successivamente determinino le condizioni per cui gli agenti possano uscire dalla piattaforma di mobilità.
Il ruolo della polizia provinciale”, ha evidenziato il consigliere Berardinetti, “è decisivo per il rispetto della normativa sulla caccia, per la realizzazione dei piani di controllo della fauna selvatica per il rispetto della legge sulla raccolta dei funghi e tartufi per la vigilanza sulla pesca oltre che per la salvaguardia delle specie uniche al mondo di cui questa regione detiene il primato: orso bruno marsicano e camoscio d’Abruzzo.
Per quanto attiene la problematica dei danni da cinghiale alla economia agricola la polizia provinciale, risulta fondamentale per lo svolgimento delle attività per il contenimento del fenomeno sia perché redige direttamente i piani di controllo, che poi vengono inviati all’istituto superiore per la ricerca ambientale per l’approvazione, sia perché realizza direttamente gli abbattimenti e coordina i cacciatori che intervengono in loro affiancamento. Decisivo inoltre è la vigilanza sulle fonti di inquinamento dei corsi d’acqua che hanno pericolose ricadute sulla salute pubblica e in termini di economia turistica delle nostre coste”.