“Tutti hanno capito che su questo argomento bisogna cambiare marcia” ha detto “e noi vogliamo dare a questa aspirazione per l’Abruzzo, dopo vent’anni di dibattiti e discussioni, una sostanza approvando, speriamo entro novembre, un disegno di legge da portare all’esame del Consiglio regionale”.
L’idea di riforma dei consorzi industriali “che deve comunque tener conto di enormi cavilli tecnico-giuridici, per i quali, per esempio, non si potrà procedere ad una liquidazione ma solo ad un accorpamento, è tutta rivolta a offrire servizi alle imprese e ad interfacciarsi con altre realtà associative come i nascenti poli di impresa e i cluster. Va da sé che l’organico attuale dei consorzi sarà garantito”.
L’ente pubblico economico, ha spiegato ancora Castiglione, “rimarrà saldamente nelle mani della Regione e si servirà di sedi territoriali periferiche con le quali definire standard e modalità di erogazione dei servizi a livello locale”. Gli obiettivi generali della riforma coniugano la salvaguardia ambientale con la pianificazione territoriali e la competitività delle imprese.
“I profondi cambiamenti strutturali dei mercati hanno chiuso l’epoca dei grandi impulsi finanziari di matrice statale e pubblica ma, proprio per questo, dobbiamo puntare sulla certezza dei tempi di localizzazione ed autorizzazione così come sulla garanzia della fornitura dei servizi essenziali in tutte le aree produttive, sull’incremento delle capacità competitive dei territori e delle aree produttive”.
In relazione ai tempi della nuova legge di riforma, Castiglione ha auspicato una “ragionevole tempestività nell’iter: l’obiettivo è che si possa arrivare a primavera con il testo definitivo approvato in Consiglio regionale e proseguire nei restanti tre anni del nostro mandato a chiudere il quadro normativo regionale in materia di politiche industriali, del quale non sono secondari l’attivazione dei poli d’impresa e dei cluster, anche per intercettare i fondi comunitari”.
Nel corso dell’incontro con le parti sociali sono state fornite cifre sia sull’attuale situazione economica dei consorzi, con perdite totali annue di circa 3-4 milioni di euro, salvo i due consorzi nella provincia di Chieti, e sia sul piano dell’assegnazione delle aree industriali.
Su quest’ultimo aspetto si è appreso che le assegnazioni fatte sono undici nel Vastese, sette nel Sangro, cinque a Teramo, uno ad Avezzano. Nessuna assegnazione è stata fatta a Sulmona e Pescara. I consorzi industriali sono attualmente sette, tre in provincia dell’Aquila, due in provincia di Chieti, uno a Teramo e uno a Pescara.