Nel complesso monumentale del Chiostro di Santo Spirito in Sassia, durante i due giorni di competizione, il giovane chef abruzzese si è garantito l’accesso in finale preparando una personale rilettura di “pizz’e foje”, un classico della tradizione culinaria abruzzese accompagnato dallo spettacolare dessert “la bolla di Mattia”, mettendo in mostra anche una pregevole tecnica ed una notevole manualità apprese nella lunga esperienza in terra catalana alla corte dei fratelli Roca.
Successivamente ha affascinato l’attenta giuria romana esibendosi nella preparazione di altri due piatti eccellenti: gallo ripieno con erbe aromatiche e pistilli di zafferano ed una tartare di baccalà con acqua di pomodoro, arancia e finocchietto.