L’attività, coordinata dal Comando Regionale Abruzzo ed eseguita dalle Fiamme Gialle dei Comandi Provinciali di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo e del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara, ha visto impiegate 68 pattuglie e 160 militari che hanno effettuato 300 interventi soprattutto nei settori della ristorazione, agricoltura, edilizia, tessile e turistico alberghiero. Durante l’attività ispettiva sono stati individuati anche extracomunitari privi del permesso di soggiorno. E’ il caso di un laboratorio gestito da cinesi nel Comune di Alba Adriatica, dove sono stati identificato due extracomunitari del sud est asiatico, privi di qualsiasi documento attestante la loro permanenza nel territorio italiano. Gli stessi hanno tentato di dare false generalità ma i militari hanno provveduto a notificare l’ordine di espulsione emesso contestualmente dal Questore di Teramo. Il titolare dell’azienda e la proprietaria dell’immobile sede dell’opificio sono stati denunciati per violazione alla normativa sull’immigrazione clandestina. L’operazione, è l’ultima in ordine di tempo eseguita dalle Fiamme Gialle abruzzesi nello specifico settore e si colloca in un più vasto piano d’interventi finalizzati non solo al contrasto dell’evasione e al sommerso di lavoro ma anche ad assicurare una giusta “tutela” agli operatori corretti che risultano svantaggiati da chi, evadendo le imposte e gli obblighi previdenziali, opera una “concorrenza” sleale. Dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza ha scoperto, in Abruzzo, 550 lavoratori irregolari, di cui ben 375 completamente “in nero”.