Politiche familiari: 800mila di euro per conciliazione vita-lavoro

assessore_gattiLa Giunta Regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro Paolo Gatti, ha approvato due progetti per favorire la conciliazione fra vita familiare e vita lavorativa delle donne e dei lavoratori con minori, disabili e anziani non autosufficienti a carico. I due progetti saranno finanziati con circa 800mila euro destinati all’Abruzzo dal dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La prima iniziativa prevede l’assegnazione, attraverso un avviso pubblico, di voucher e buoni lavoro, con i quali acquistare servizi inerenti la vita privata delle famiglie: asili nidi, centri diurni estivi per minori, ludoteche, strutture sociali diurne per anziani, assistenza domiciliare, pulizia domestica, pasti a domicilio.

L’avviso pubblico sarà rivolto alle donne nel cui nucleo familiare vivono minori, anziani non autosufficienti o disabili, lavoratrici, disoccupate o inoccupate, che frequentano attività di formazione o sono assegnatarie di borse lavoro o assegni di ricerca, residenti in Regione con un reddito familiare annuo non superiore ai 16mila euro se disoccupate e non superiore ai 30mila euro se occupate, calcolato con il metodo Isee.

La seconda iniziativa è rivolta alle imprese abruzzesi che potranno partecipare all’avviso pubblico presentando dei progetti per la riorganizzazione del lavoro aziendale per consentire ai dipendenti di usufruire di forme innovative di flessibilità degli orari di lavoro. Le aziende potranno introdurre nuove modalità di prestazione di lavoro e nuove tipologie contrattuali facilitanti, come le banche ore, il part-time, il telelavoro. Questo secondo progetto consentirà il reinserimento dopo il periodo di congedo parentale dei lavoratori nella cui famiglia vi siano minori sotto i 12 anni o disabili e anziani non autosufficienti a carico.

“La politica a sostegno della famiglia” ha spiegato Gatti “se pur priva di una cornice organica ed univoca a livello nazionale, può essere migliorata selezionando le scelte e le opportunità che l’attuale legislazione ci offre. Con questo spirito abbiamo scelto fra le varie ipotesi a nostra disposizione di sostenere le donne dando loro un sostegno finanziario concreto e soprattutto lasciando che siano loro stesse a scegliere come utilizzarlo al meglio. In secondo luogo abbiamo cercato di coinvolgere direttamente le aziende sensibilizzandole ad una ristrutturazione del loro sistema di lavoro che tenga conto delle specificità di quei loro addetti che nella sfera privata sostengono pesanti carichi, che vanno in qualche modo sostenuti ed agevolati”.

 

 

 

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