Inchiesta rifiuti Abruzzo, Maurizio Brucchi ascoltato in Procura

brucchi_procuraSi è protratto per circa tre ore l’interrogatorio del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, ascoltato questa mattina in Procura a Pescara. Il primo cittadino, coinvolto nell’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti, è accusato di corruzione per un contributo elettorale di 20mila euro corrisposto da Rodolfo Di Zio su “richiesta dell’assessore regionale Lanfranco Venturoni e del senatore Paolo Tancredi“.

Secondo l’accusa il contributo era finalizzato all’attribuzione di un appalto senza gara per la costruzione dell’inceneritore a Teramo.

“Oggi ho dato le prove testimoniali della mia assoluta estraneità a tutta la vicenda e anche al finanziamento” ha detto Brucchi al termine dell’interrogatorio. “Avevo chiesto io di essere sentito e se prima ero sereno e tranquillo adesso lo sono ancora di più”.

Intanto, sull’ennesimo ciclone che ha sconvolto l’Abruzzo, interviene oggi anche l’avvocato Renato Borzone, difensore del senatore Paolo Tancredi.

“Come ampiamente prevedibile” scrive in una nota “l’inesistente fondamento delle ipotesi di reato ipotizzate a carico del Senatore Paolo Tancredi deve trovare una necessaria stampella nella sinergia tra certa informazione e la magistratura inquirente. Suscita sconcerto la leggerezza con cui viene recepita una ipotesi d’accusa che, anche ad una lettura superficiale, si fonda su congetture, salti logici, premesse assiomatiche e indimostrate per affermare un coinvolgimento di natura penale in vicende solo ed esclusivamente di carattere politico. Prima o poi si troverà un giudice che farà giustizia di un’inchiesta su cui già sorgono dubbi sotto il profilo della competenza territoriale e della ritualità procedurale. Certo nessuno creda che la difesa resterà inerte di fronte al circo mediatico giudiziario”. Il legale, infine, annuncia che potrebbe intraprendere le vie legali nei confronti di uno specifico quotidiano on line: “il sito web” spiega “è arrivato a mettere le parole di altri in bocca al senatore per modificare artatamente il significato della vicenda della locazione della sede di Forza Italia e sarà chiamato a risponderne davanti l’Autorità Giudiziaria”.

 

 

 

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