Pescara. “Preoccupato allarme” a meno di 20 giorni dal referendum del 17 aprile sulle trivelle: lo lanciano associazioni, movimenti e cittadini del Comitato abruzzese “Vota Sì per fermare le trivelle“, secondo cui “quando qualcuno afferma con ostinazione che votare è inutile, vuole farci un bruttissimo ‘pesce d’aprile’: non è vero che i pericoli sono cessati e che le piattaforme a ridosso della costa sono solo un incubo del recente passato”.
Secondo Legambiente e Wwf Abruzzo “un pronunciamento referendario forte, insieme all’attesa perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, darebbe più consistenti garanzie sul futuro dell’economia sana dei territori e sulla salute dei cittadini”.
“La vittoria del Sì non impedirà a Rospo Mare di continuare a estrarre – spiegano – ma potrà farlo solo sino alla scadenza dell’attuale concessione, che è già in regime di proroga, e non a tempo indeterminato”. Soprattutto la vittoria del ‘sì’ “impedirà ulteriori ampliamenti che altrimenti restano possibili”.