Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui concorsi banditi dalla Regione Abruzzo, l’assessore al Personale Federica Carpineta, ha precisato che “nella trascrizione dei bandi pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo vi sono stati errori, rispetto alle determinazioni assunte in Giunta, dopo la concertazione sindacale, e contrari allo spirito con cui abbiamo deciso di intraprendere il percorso delle progressioni di carriera dei lavoratori dipendenti della Regione Abruzzo”.
L’assessore assicura, comunque, che gli sbagli saranno corretti quanto prima.
“Il nostro obiettivo” aggiunge “a cui si deve ispirare l’azione dell’amministrazione, è quello di dare la possibilità ai lavoratori di mettersi in gioco, dimostrando attraverso le prove selettive le proprie capacità e competenze; nello stesso tempo, dotare l’Ente, nei posti più alti dell’organizzazione, delle persone migliori possibili. La ratio dei criteri, frutto della concertazione sindacale e recepiti in delibera di Giunta, è stata quella di premiare chi più se lo meritasse attraverso esami scritti ed orali e premiando chi si fosse impegnato di più negli studi, riconoscendogli, a parità di anni di anzianità, un punteggio superiore, pur permettendo, per la prima e ultima volta, a chi non avesse il titolo di studio, ma comunque una adeguata anzianità di servizio, di partecipare alle prove selettive”.
Secondo la Carpineta “porre le condizioni affinché non si facciamo le progressioni verticali, vuol dire privare i propri colleghi, i propri vicini di stanza del luogo in cui giornalmente ci si incontra e confronta, in quello che dovrebbe essere uno spirito di reciproco scambio e crescita, dell’unica possibilità di mettersi alla prova per cercare di migliorare la propria condizione lavorativa e dare quel valore aggiunto che oggi la Regione cerca. In questo anno e mezzo, la nostra azione ha razionalizzato le spese di personale ma nello stesso tempo ha cercato e cerca di rispondere alle attese del personale interno così come a quelle di chi è alla ricerca di lavoro o di chi non può contare su un lavoro certo e stabile, attraverso l’unico modo che la meritocrazia conosce, cioè le selezioni. Ostacolare le selezioni vuol dire lasciare tutto così com’è, senza prospettive per nessuno“.
Il commento di Silvio Paolucci, segretario regionale Pd. “Il dietrofront della giunta regionale sui concorsi è un fatto positivo. Ma se non ci fossero stati la denuncia della stampa e del Pd, i giovani abruzzesi avrebbero subito una grandissima ingiustizia. Con questo centrodestra bisogna stare attenti a tutto, per questo occorre che tutti, a partire dai cittadini, mantengano altissima l’attenzione su quanto accade in Regione e negli enti locali. Il nostro partito è pronto in tutto l’Abruzzo a raccogliere le segnalazioni per evitare che simili errori vengano commessi ai danni dei cittadini”.