Sulmona. ‘L’Associazione “Assistenza Papà Separati”, da tempo attiva in Abruzzo non a tutela delle situazioni di genere e dell’uomo in quanto tale ma innanzitutto a difesa dei figli e del sacrosanto diritto alla bigenitorialità, coglie l’occasione di questa festa del papà per segnalare come, purtroppo, ci sia ben poco da festeggiare e come, a dieci anni esatti dall’entrata in vigore della Legge 54/2006 (che doveva teoricamente garantire, con l’affido condiviso, parità sostanziale di diritti tra padri e madri) poco o nulla sia cambiato’.
Lo afferma in una nota l’associazione che in Abruzzo ha sede a Sulmona.
‘Dopo mesi di sedute psicologiche e legali, estenuanti mediazioni familiari, battaglie giudiziarie ed umane, dobbiamo purtroppo concludere che leggi inique, ed applicazioni ancor più grottesche, impediscono oggi ai buoni padri, che pure sono tanti, di continuare ad esserlo dopo la conclusione di un rapporto sentimentale.
Mentalità conservatrice degli addetti ai lavori, battaglie infinite sugli assegni di mantenimento, tempi di visita mendicati, false accuse, assegnazione automatica alla madre della casa coniugale a prescindere dalle condizioni economiche dei coniugi”…. sono, fra i tanti, gli elementi che trasformano ancora oggi i nostri assistiti in veri e propri “papà bancomat”.
Eppure le intenzioni della Legge erano ben altre ed i numeri sembrerebbero dire il contrario (con oltre il 90 % dei minori che oggi, in Italia, viene dato in affido condiviso).
Ma allora perché protestano tutti? Perché il diritto del minore viene calpestato? Perché il padre si impoverisce sempre di più? Perchè deve essere sempre colpevolizzato? Perchè viene, sostanzialmente, privato del suo diritto di padre?
Semplicemente perché la norma non viene applicata nei suoi contenuti, perchè si preferisce rimanere ancorati ai vecchi, “rassicuranti” ed usurati schemi sociali, perchè anche una associazione come la nostra, che pure dichiaratamente si batte per la parità ed i diritti fondamentali, viene tacciata di settorialità, partigianeria e “maschilismo” (?!).
Nel nostro piccolo, noi continueremo a batterci affinchè tutto ciò possa cambiare e, finalmente, anche i papà separati possano davvero festeggiare questo giorno’, si legge in conclusione della nota.