Pescara. “L’istituzione della Biblioteca vivente si pone lo scopo di abbattere i pregiudizi e i luoghi comuni che accompagnano alcune categorie di persone o minoranze. Il mezzo che viene utilizzato per abbattere queste barriere è quello del dialogo, della comunicazione, dell’incontro fra persone che altrimenti nella vita quotidiana mai si incontrerebbero”.
E’ questa la dichiarazione del consigliere regionale Leandro Bracco nel presentare il progetto di legge sull’Istituzione della biblioteca vivente.
“Questa biblioteca non è composta da libri di carta, ma da libri in carne ed ossa, da persone che donano a chi voglia “leggerli” la storia della propria vita – ha precisato Bracco – in tal modo si frantumano, attraverso il dialogo diretto fra persone, i pregiudizi e gli stereotipi favorendo di conseguenza la comprensione tra soggetti diversi, ad esempio, per sesso, orientamento sessuale, stile di vita, formazione culturale e religiosa”.
“I libri viventi sono di solito persone appartenenti a minoranze consapevoli di essere vittime di pregiudizi e stereotipi – ha aggiunto il Consigliere del Gruppo Misto – ma allo stesso tempo desiderose di scardinarli confrontando i propri valori e le proprie esperienze con chi abbia la volontà di provare a vedere le cose da un altro punto di vista”.
Con questa proposta di legge si intende fare dell’Abruzzo una Regione all’avanguardia nella lotta a tutte le forme di discriminazione. In sostanza il disegno di legge intende favorire, con apposite norme, l’incontro fra i detenuti e gli studenti maggiorenni delle scuole superiori e con quelli universitari che hanno l’aspirazione di diventare giornalisti, scrittori o di lavorare nel sociale.
Per Bracco: “I giovani realizzeranno una vera e propria intervista all’interlocutore di turno e queste interviste verranno poi utilizzate per la realizzazione e la pubblicazione di un libro che verrà distribuito gratuitamente nelle scuole superiori e nelle università della Regione”. La biblioteca vivente è costituita in sostanza da due registri denominati: “Catalogo dei libri viventi” e “Registro dei lettori”.
L’incontro tra persone che si rendono disponibili per raccontare la propria esperienza di vita e quelle disponibili ad ascoltare, avverrà attraverso il Servizio Politiche sociali della Regione Abruzzo preposto a fissare i calendari degli incontri fra le persone appartenenti ai due registri. “Hanno diritto di iscriversi al “Registro dei libri viventi” – per Leandro Bracco – anche le persone detenute presso gli istituti detentivi presenti sul territorio abruzzese”.
Gli incontri fra i detenuti iscritti al “Registro dei libri viventi” e le persone iscritte al “Registro dei lettori” avverrà all’interno dell’istituto penitenziario in cui il detenuto è recluso, nel rispetto di tutte le normative tese a garantire la sicurezza del detenuto stesso e del suo interlocutore. Al termine del percorso il Servizio Politiche sociali della Regione Abruzzo provvederà a raccogliere le interviste ricevute e con le stesse a realizzerà un libro dal titolo “Vita in carcere: speranze di un nuovo inizio”.
In conclusione, per Bracco: “Con questa proposta di legge si intende fare dell’Abruzzo una Regione all’avanguardia nel panorama nazionale, muovendo così i primi passi nell’ottica della celebre affermazione di Albert Einstein: “E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.