Nel 2010 il Prodotto Interno Lordo abruzzese crescerà di solo lo 0.6%, al di sotto della media nazionale (0,7%) e inferiore alle regioni dell’Italia centrale (1%). E’ quanto emerge da uno studio condotto dalla Confcommercio sull’andamento del Pil italiano.
Secondo i dati diffusi dalla Confederazione delle Imprese, il prodotto interno lordo italiano salirà quest’anno dello 0,7% e dell’1% nel 2011.
In termini di ricchezza prodotta si conferma il divario Nord-Sud sintetizzato dal dato della regione meno produttiva del Nord, la Liguria, che registra un Pil pro capite superiore di un quarto a quello della regione più produttiva del Sud, l’Abruzzo.
In termini assoluti, Val d’Aosta, Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna sono le regioni con il maggior prodotto pro capite (in tutti i casi oltre i 32.000 euro), all’estremo opposto Campania e Calabria con meno di 17.000 euro.
“L’economia abruzzese sta continuando a precipitare verso le regioni meridionali” commenta il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Le stime di Confcommercio, infatti, dimostrano che l’Abruzzo nel 2010 si allontana dal Centro Italia e torna ormai a livelli da Mezzogiorno. Una crescita dimezzata rispetto alle regioni limitrofe vuol dire far perdere all’Abruzzo occasioni preziose: le imprese e le famiglie sono allo stremo delle forze. Chiodi si accorga che l’Abruzzo è in affanno e cambi subito passo: sblocchi i fondi europei e faccia partire i cento milioni di investimento per il campus dell’automotive. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, perché l’Abruzzo non torni indietro”.