Abruzzo. Un piccolo colpo di scena, peraltro previsto dal codice: gli indagati per la presunta corruzione per gli appalti della ricostruzione post-sisma, rinunciano al ricorso davanti ai giudici del Riesame.
Sull’inchiesta sulla presunta corruzione legata agli appalti per la ricostruzione post-terremoto, infatti, era attesa per venerdì l’udienza del Tribunale del Riesame per la discussione dei ricorsi di quattro dei cinque indagati coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica de L’Aquila. Oggi gli avvocati Alfredo Iacone ed Antonio Milo hanno annunciato di aver rinunciato alle istanze presentate alcuni giorni fa tese all’annullamento delle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi. “E’ nella nostra facoltà – ha detto l’avvocato Milo – lo prevede il codice, il nostro orientamento è quello di presentare una nuova istanza al Gip”. L’istanza al tribunale del Riesame era stata fatta dopo che il gip aveva rigettato le richieste di revoca delle misure cautelari. Dei cinque indagati, l’unica a non aver presentato l’istanza era stata l’ex assessore regionale all’Ambiente, Rifiuti e protezione civile Daniela Stati, che aveva rimosso il provvedimento di interdizione dai pubblici uffici dimettendosi dall’incarico nell’esecutivo regionale. I giudici dovevano esprimersi sui casi di Ezio Stati, ex capogruppo di Fi in consiglio regionale, rinchiuso nel carcere de L’Aquila e da sette giorni in sciopero della fame per protestare contro la detenzione, l’ex parlamentare di An poi passato a Fi Vincenzo Angeloni, detenuto a Roma nel carcere di Regina Coeli, Marco Buzzelli, compagno del dimissionario assessore Stati, ai domiciliari nella sua casa di Avezzano e di Sabatino Stornelli, obbligo di dimora nel comune di Roma, amministratore delegato di Selex Service Managment, società di Finmeccanica, che ha il 30% delle azioni di Abruzzo Engineering, società pubblica: il pacchetto azionario e’ controllato al 60’% della Regione con il restante 30% della provincia de L’Aquila.