L’Aquila. “Sul progetto di messa in sicurezza di A24 e A25 ci siamo mossi rispettando le norme, nel solco della convenzione e informando costantemente il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Lo afferma Cesare Ramadori, aministratore delegato di Strada dei Parchi, concessionaria delle due autostrade.
In merito a quanto diffuso del Forum H20 la società intende chiarire alcuni punti: “Il Piano Economico Finanziario, cosi’ come previsto all’art. 11 della Convenzione vigente, deve essere aggiornato/revisionato alla scadenza di ogni periodo regolatorio (dic. 2013) in particolare l’art, 11.10 della citata Convenzione recita testualmente: ‘11.10 in presenza di un nuovo programma d’investimenti ovvero di eventi straordinari, cause di forza maggiore, che determinano un’alterazione dell’equilibrio economico finanziario, la parte che intende attivare la procedura di revisione ne darà comunicazione per iscritto all’altra con l’esatta indicazione (i) dei presupposti e delle ragioni che comporterebbero un’alterazione dell’equilibrio del Piano Economico Finanziario, nonchè della propria proposta per addivenire al nuovo equilibrio del Piano’.
L’altra parte dovrà comunicare per iscritto le proprie determinazioni in merito alla richiesta di revisione entro 30 giorni dalla ricezione della stessa. Le Parti dovranno trovare un accordo nei successivi 60 giorni’. L’evento straordinario che ha determinato la necessità di attivare la procedura di revisione – afferma Strada dei Parchi – è stato, purtroppo, l’evento sismico che ha colpito l’Abruzzo ad aprile 2009.
Infatti, in data 24/12/2012 il Governo ha promulgato la legge n. 228 (legge di stabilita’ del 2013) che, all’art. 1 comma 183, recita testualmente: ‘In considerazione della classificazione delle Autostrade A24 e A25 quali opere strategiche per le finalità di protezione civile per effetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 ottobre 2003 e successive modificazioni e della conseguente esigenza di procedere all’adeguamento delle stesse alla normativa vigente per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza dei viadotti sulla base dei contenuti delle OPCM n. 3274 del 2003 e n. 3316 del 2003 e successive modificazioni, per l’adeguamento degli impianti di sicurezza in galleria a norma del decreto legislativo 5 ottobre 2006, n. 264. e successive modificazioni per l’adeguamento alla normativa in materia di impatto ambientale e per lavori di manutenzione straordinaria delle dette autostrade, nonchè per la realizzazione di tutte le opere necessarie in conseguenza del sisma del 2009, ove i maggiori oneri per gli investimenti per la realizzazione dei citati interventi siano di entità tale da non permettere il permanere e/o il raggiungimento delle condizioni di equilibrio del piano economico finanziario di concessione nel periodo di durata della concessione stessa, il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con la società concessionaria le condizioni della concessione anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibile per l’utenza’”.
“In data 21/03/2013 – ricostruisce ancora Strada dei Parchi – con nota prot. 2641 il MIT ha richiesto al Concessionario di aggiornare il Piano Economico Finanziario. Dopo una serie di interlocuzioni con il MIT, a partire dall’ottobre 2013 il Concessionario ha predisposto una serie di Piani Finanziari riconducibili principalmente a due differenti criteri di interpretazione della citata Legge 228 del 2012:
a) Il MIT ritiene di dover effettuare gli adeguamenti richiesti dalla citata legge rimanendo sull’attuale tracciato delle Autostrade A24 ed A25; b) Strada dei Parchi ritiene invece che sia necessario anche mettere in sicurezza il tracciato autostradale che, essendo stato progettato negli anni 60, e’ oggi fuori norma dal punto di vista delle caratteristiche geometriche (raggi di curvatura planimetrici, pendenze trasversali, pendenze longitudinali etc.) ed inoltre, ai fini di una migliore percorribilità per l’utenza, è necessario abbassare la quota di valico e, soprattutto, ai fini della sicurezza in caso di eventi sismici, realizzare la parte dei nuovi tracciati in galleria.
Tutto quanto sopra – osserva la Concessionaria – può essere ottenuto solamente attraverso la realizzazione di alcune varianti al tracciato attuale. Nella riunione dell’8/10/2015, alla presenza della Regione Lazio e Abruzzo, è stato rappresentato il Progetto con le varianti”. Stante quanto sopra – afferma infine l’ad Ramadori – la Societa’ Concessionaria ritiene di avere sempre agito rispettando Norme e Regolamenti, e soprattutto, in assoluta trasparenza nei rapporti con il MIT al quale tutti i Piani Finanziari sono stati consegnati con lettere ufficiali”.
“La lapidaria risposta del ministero dei Trasporti alla richiesta di chiarimenti del Forum dell’Acqua sul progetto di variante del tracciato autostradale A25 presentato da Strada dei Parchi, con la quale, a firma del dirigente Migliorino, viene messo nero su bianco che la società concessionaria non ha titolo istituzionale per analizzare problematiche di modifiche del tracciato, e che le attività intraprese devono considerarsi iniziative unilaterali, non corredate da alcun mandato da parte dello stesso ministero, fa finalmente chiarezza sulla vicenda e conferma le ragioni della battaglia che stiamo avanti come rappresentanti dei comuni della Valle Peligna e dell’Alto Sangro”.
Lo afferma il primo cittadino di Pratola Peligna Antonio De Crescentiis, in prima linea, insieme ad altri 29 sindaci del comprensorio, contro la realizzazione della variante che, “dannosa sotto molti aspetti – dice il sindaco – penalizzerebbe gravemente un territorio gia’ duramente colpito e in forte sofferenza, senza garantire alcuna sicurezza agli automobilisti in caso di terremoto, e con un fortissimo impatto ambientale per i territori coinvolti”.
Nella nota il Ministero ricorda, infatti, che la legge di stabilità del 2013 aveva previsto l’adeguamento del tracciato autostradale esistente della A24 e A25 a causa del rischio sismico e delle ordinanze di protezione civile seguenti al sisma del 6 aprile 2009, e che le varianti ipotizzate dalla società Concessionaria non sono ricomprese nelle attività di progettazione affidatele sulla base della convenzione vigente.
“Il Ministero subordina la discussione di qualsiasi proposta di variante ad un incarico di progettazione preliminare, ad oggi inesistente – sottolinea De Crescentiis – e, in ogni caso, ogni eventuale progetto di modifica potrà essere redatto solo dopo aver coinvolto gli enti territoriali interessati”.
“Dobbiamo garantire la sicurezza del tracciato esistente – aggiunge De Crescentiis – anche in considerazione dell’allarme lanciato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attraverso il responsabile della sede dell’Aquila, Fabrizio Galadini, cha ha evidenziato come la variante autostradale attraverserebbe da una a tre faglie attive e sismogenetiche, quelle del Fucino, della media Valle dell’Aterno – Valle Subequana e del Morrone e che, in caso di attivazione delle stesse, con terremoti di magnitudo pari alla massima attesa, l’opera, in gran parte galleria, sarebbe inutilizzabile e, peggio, potrebbe diventare una trappola mortale per gli automobilisti che si trovassero ad attraversarla, anche perchè impraticabile per i soccorsi.
Se queste informazioni le leggiamo insieme a quelle che riguardano i danni incalcolabili che subirebbero, con la perforazione, il bacino imbrifero del Gran Sasso e le altre falde freatiche, all’impatto ambientale per il territorio, a quello economico, devastante, che subirebbero i territori della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, le attività economiche e industriali e quelle legate al turismo, ci rendiamo conto che l’opera sarebbe un vero e proprio scempio che va fermato ad ogni costo. Bene, dunque, lo stop arrivato dal ministero.
Ora l’impegno delle Istituzioni deve essere quello di far archiviare definitivamente il progetto e sollecitare l’avvio della messa in sicurezza del tracciato autostradale esistente. Da parte nostra – conclue il sindaco – continueremo il nostro lavoro in attesa dell’audizione presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le competenti Commissioni Parlamentari”.
‘La Regione Abruzzo detta le condizioni per dire sì al progetto di messa in sicurezza della autostrade A24 e A25. La nota del Presidente D’Alfonso datata 11 luglio chiarisce definitivamente ciò che vuole mettere la Regione su questa partita, e come sempre lo fa entrando nel merito ed evitando di precostituirsi nei partiti del no o del sì a prescindere.
Parte del progetto va modificata, altrimenti lo stesso diventerebbe irricevibile in quanto – come scrive giustamente il Presidente – emergono con l’evidenza determinata dalla nota “le irrisolvibili criticità delle scelte progettuali adottate, di distruttivo impatto socio-economico, per le quali si richiede di provvedere alla ricerca di soluzioni alternative” che tengano soprattutto conto delle “ripercussioni negative al contesto socio-economico del territorio di Sulmona e della Valle Peligna, caratterizzato da una particolarità geografica anche in ragione di un complicato e significativo contesto orografico e ambientale definibile area di confine”.
Al contrario di chi dice no a prescindere, noi condividiamo il tema posto dal Presidente D’Alfonso circa la scelta progettuale tesa ad evitare l’isolamento del territorio attualmente servito e apprezziamo la scelta strategica di velocizzare il collegamento e di mettere adesso in sicurezza l’infrastruttura senza aspettare la prossima calamità’.
Lo afferma in una nota Camillo D’Alessandro, consigliere di maggioranza delegato ai Trasporti.
“La vicenda sta assumendo dei contorni sempre più nebulosi: adesso che il ministero sembra aver smentito il gruppo Toto, nonchè lo stesso sottosegretario Nencini, e ora che veniamo a conoscenza di un incontro tra lo stesso gruppo e i presidenti delle Regioni Abruzzo e Lazio, i deputati del M5S presenteranno una risoluzione in commissione e chiederanno la prossima settimana di poter audire in commissione trasporti il prima possibile lo stesso gruppo Toto, i presidenti di Regione D’Alfonso e Zingaretti e i rappresentanti del ministero”.
Lo affermano i deputati pentastellati Vacca, Colletti e Del Grosso.
“Ribadiamo la nostra contrarietà a un progetto illogico, incomprensibile le cui spese in realtà – affermano i deputati – ricadranno sulle spalle dei cittadini con aumenti sempre maggiori dei pedaggi e con un impatto ambientale enorme per un territorio che invece dovrebbe essere tutelato e valorizzato.
Il presidente D’Alfonso che ruolo ha in questa vicenda, nonostante la Regione non abbia al momento alcuna competenza? Perchè sponsorizza in questa maniera il progetto? Sono domande che ci auguriamo di fare direttamente a lui presto a Montecitorio”, concludono i tre parlamentari.
“Gianluca Vacca si domanda che ruolo abbia il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso nella vicenda del progetto di messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25. La risposta è semplice: ha il ruolo che qualsiasi Presidente di Regione dovrebbe avere allorché si parla di un progetto che riguarda un’infrastruttura di importanza fondamentale costruita sul territorio di propria competenza”.
E’ la replica del vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale Alberto Balducci al deputato del M5S, che ha chiesto l’audizione di D’Alfonso in commissione Trasporti alla Camera.
“E’ evidente che il Governatore sia al corrente del progetto – spiega Balducci – poiché lo stesso è stato inoltrato anche alla Regione Abruzzo lo scorso 9 aprile. Ma se anche lo avesse appreso dai giornali, si sarebbe sicuramente peritato di chiederne copia poiché tocca una parte consistente della regione da lui amministrata. Quanto ad una presunta ‘sponsorizzazione’ del progetto da parte sua, va ricordato che è stato proprio D’Alfonso, con una nota dell’11 luglio scorso, ad evidenziare le «irrisolvibili criticità delle scelte progettuali adottate» chiedendo modifiche radicali all’elaborato. D’altra parte, è la legge n. 228 del 24/11/2012 (legge di stabilità 2013) a esigere la messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi, i cui lavori saranno coordinati dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione. Ovviamente vigileremo affinché la tariffazione sia contenuta entro livelli accettabili. Ma se Vacca insistesse nella richiesta di audizione del Presidente – conclude Balducci – sappia che lo invita in un luogo nel quale egli si trova estremamente a suo agio”.
‘Il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso aderirà molto volentieri alla richiesta di partecipare alla Commissione Trasporti e Lavori Pubblici, temi che come noto frequenta volentieri e conosce con notevole grado di approfondimento, rivoltagli dal deputato Gianluca Vacca, per fornire chiarimenti in merito ad argomenti che evidentemente il deputato affronta con una certa difficoltà, come si evince dalla meraviglia che lo coglie di fronte al fatto che la Regione si occupi delle grandi infrastrutture.
Evidentemente, quando da deputato ha dovuto scoprire la Costituzione la sua lettura si è fermata prima dell’articolo 117. Chiediamo al deputato Gianluca Vacca la stessa disponibilità di riferire alla Commissione omologa del Consiglio regionale per rendicontare ai commissari e a tutti gli abruzzesi cosa abbia prodotto per l’Abruzzo in 36 mesi di attività parlamentare, a parte diffondere dichiarazioni e domande il cui tenore si commenta da sè’, dichiara Andrea Catena, consigliere del Presidente della Giunta Regionale.