L’Aquila. Il Delegato Abruzzo, Luciano Di Tizio, ha inviato una lettera al Presidente della Giunta, Luciano D’Alfonso, all’Assessore all’Agricoltura, Dino Pepe, e al Sottosegretario con delega all’ambiente, Mario Mazzocca, per chiedere alla Regione Abruzzo di ritirare il parere favorevole che risulta essere stato rilasciato in merito al Piano Nazionale per la Conservazione e Gestione del Lupo in Italia e richiedere invece lo stralcio dal Piano del paragrafo relativo all’applicazione delle deroghe che consentiranno di abbattere legalmente i lupi in Italia.
L’ipotesi di consentire l’abbattimento contenuta nel Piano sta facendo molto discutere.
Il WWF ha lanciato una petizione a favore della salvaguardia dei lupi che è possibile firmare sul sito http://www.wwf.it/soslupo/ e che nel giro di pochi giorni è stata sottoscritta da oltre 35.000 persone (è ancora possibile firmarla e anzi rinnoviamo l’invito a farlo a chiunque non abbia già aderito).
Anche dal Parlamento arrivano chiari segnali contrari: in un Ordine del giorno approvato, con il parere positivo del Governo, il 18 febbraio scorso alla Camera dei Deputati (prima firmataria Patrizia Terzoni), si chiede espressamente di vietare ogni azione finalizzata all’abbattimento del lupo e anche il Presidente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci, in merito all’ipotesi di abbattere i lupi ha parlato espressamente di “pessima idea”.
Ambientalisti e parlamentari sono concordi nel ricordare che esistono norme nazionali e internazionali che tutelano questa specie, ancora a rischio per un diffuso bracconaggio e per l’ibridazione con cani randagi e vaganti. Mentre non è giustificato l’allarmismo sulla pericolosità del lupo (visto che è dal 1825 che nel nostro Paese non si registrano attacchi di lupi all’uomo), sono invece assolutamente accertati gli episodi illegali e cruenti di bracconaggio.
Per il WWF è necessario rivedere il Piano d’azione proposto dal Ministero, individuando tutti gli strumenti che consentano alle comunità e alle Amministrazioni regionali e locali, agli ambientalisti, agli agricoltori e agli Enti Parco di collaborare attivamente insieme per la conservazione di una specie così importante, individuando le opportune forme di tutela delle attività antropiche.
“Alla Regione Abruzzo abbiamo chiesto – spiega il delegato regionale del WWF – di essere coerente con la scelta fatta nel momento in cui questo territorio ha voluto per sé il ruolo di Regione Verde d’Europa, che è del tutto incompatibile con il sì a un Piano che apre la strada a uccisioni che ci riporterebbero indietro di quasi mezzo secolo mettendo a rischio quanto di buono è stato fatto dagli anni ’70 a oggi con l’Operazione San Francesco e tutte le altre che il WWF ha messo in campo a tutela di questo magnifico predatore”.