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Piano Operativo, consiglieri IdV abbandonano Commissione Sanità per protesta

L’Aquila. Si è tenuta questa mattina la seduta della V Commissione regionale richiesta dal Partito Democratico per discutere del Piano Operativo 2010 assieme al presidente Gianni Chiodi, ai sindaci dei 5 ospedali che si trasformeranno in poliambulatorio o Pta, Presidio Territoriale Assistenza (Pescina, Gissi, Tagliacozzo, Guardiagrele, Casoli) e dei Comitati Ristretti delle 4 Asl.

A fronte dei forti tagli di posti letto previsti dal piano sanitario, il Pd chiedeva, sostenuto dai primi cittadini presenti alla seduta, di darsi i tempi necessari alla discussione sulle modalità con cui tali tagli saranno operati. Al termine degli interventi, Chiodi si è, però, dimostrato irremovibile. Il presidente ha, infatti, affermato che il piano operativo sarà attuato nei modi previsti, essendo già stato approvato nella Capitale e che eventuali modifiche potranno essere prese in considerazione soltanto in un secondo momento.

La risposta del governatore ha suscitato le ire dei consiglieri regionali dell’Italia dei Valori, che hanno dunque abbandonato l’aula in segno di protesta contro il piano sanitario. “Il palco è quello della V Commissione regionale” hanno commentato in merito, “Chiodi recita a soggetto, ma  riceve solo fischi! E’ la politica del Pdl: il teatrino del nulla o meglio il teatro dei ‘pupi’, dove a tirare i fili sono altri e altrove”.

I consiglieri si sono scusati con i sindaci intervenuti, ma hanno dichiarato di non aver potuto fare a meno di abbandonare la Commissione Sanità “contro la protervia del Pdl, che ancora una volta dimostra la sua sordità alle giuste rivendicazioni degli abruzzesi e delle loro istituzioni locali, dopo averle estromesse da qualsiasi scelta in merito al Programma Operativo della Sanità. Ribadiamo che l’unico mezzo possibile per conciliare le diverse esigenze è, come già abbiamo chiesto ufficialmente, quello di sospendere le scelte del Programma Operativo 2010 e rimandarle a una necessaria concertazione di tutti i soggetti interessati, che dovrà essere svolta in tempi brevissimi e senza perdere di vista l’obiettivo del risanamento”.

Grandi assenti Maurizio Acerbo ed Antonio Saia, mentre il Partito Democratico ha atteso la fine della seduta senza abbandonare l’aula. Al termine, però, il consigliere regionale Franco Caramanico ha rassegnato le dimissioni.

Il commento di Silvio Paolucci. “Solo grazie al Pd i sindaci, i cittadini, i medici, gli infermieri hanno potuto sapere quello che sta accadendo sulla loro testa. Scoprendo così che gli unici a sorridere per il piano dei tagli di Chiodi sono le cliniche private, che non hanno protestato nemmeno un minuto. Chiodi ha umiliato e deriso i sindaci e i cittadini arrivati a L’Aquila per una protesta civile, denigrando ancora una volta la semplice richiesta di confronto che arriva dagli abruzzesi. Ha provocato uno scontro istituzionale senza precedenti, indebolito l’autorevolezza della Regione scrivendo nel chiuso della sua stanza un piano ragionieristico che mortifica la sanità pubblica, taglia fuori dai servizi sanitari migliaia di persone allungando le liste d’attesa, favorisce un pensionamento di massa di tutto il personale sanitario e parasanitario pubblico ormai rassegnato, e grazia le cliniche private. In questo modo si andrà incontro ad forte mobilita passiva verso altre regioni. E di fronte alla sollevazione di intere comunità Chiodi ha il dovere di fermarsi, non firmare domani il piano a Roma e aprire subito una fase di discussione e partecipazione. Gli abruzzesi sono persone responsabili e sono convinto che sono disposti al confronto”.