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Sanità Abruzzo, IdV chiede dimissioni da commissario di Gianni Chiodi

L’Aquila. “Torneremo a chiedere al governo nazionale la revoca di Gianni Chiodi da commissario della sanità per l’evidente fallimento che sta dimostrando nell’attuazione del Piano di rientro del deficit sanitario”. Lo ha dichiarato il coordinatore regionale dell’IdV, Alfonso Mascitelli, vice presidente della Commissione Speciale di inchiesta sul Sistema Sanitario Nazionale, in seguito alle ultime dichiarazioni del presidente della Regione Abruzzo.

“Sui conti della sanità” ha spiegato, infatti, Mascitelli “Chiodi mente sapendo di mentire. Peccato per lui che, tra le tante interrogazioni parlamentari che abbiamo presentato per conoscere le condizioni e le prospettive della sanità della nostra Regione, ve ne è una recente del 6 maggio scorso a cui il governo risponde, per voce del sottosegretario Martini, dichiarando che in seguito a verifiche, svolte con cadenza trimestrale e annuale dal tavolo tecnico, la situazione finanziaria accertata presenta un avanzo di 88 milioni di euro al 2009, che permette di coprire il disavanzo pregresso e, in particolare, i 76 milioni a tutto il 2007”.

A fronte di queste informazioni, Mascitelli si chiede se a mentire sia il governo nazionale stesso, sulla base di dati non veritieri che gli sono stati forniti da due commissari ad acta di sua fiducia nominati da quasi due anni o se a mentire sia proprio Chiodi, “che non ha il coraggio” precisa il coordinatore “di dire agli abruzzesi che i conti non sono  affatto sotto controllo e questo per colpa di ritardi, inadempienze e inadeguatezze delle azioni messe in campo da questo centrodestra. E la cosa è ancora più grave”.

Mascitelli ricorda di aver già spiegato che la riduzione dell’ospedalizzazione, con la chiusura di reparti e ospedali, se non affiancata da un efficace trasferimento di risposte assistenziali alternative verso il territorio, non produce nessun effetto sui conti “e anzi aggrava soltanto la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Per questo Chiodi si dimetta, perché di danni già ne ha fatti abbastanza”.