Pescara. “Noto che il delegato regionale ai Trasporti ha provato a giustificare, arrampicandosi sugli specchi, la sonora bocciatura e la vera e propria inversione di rotta da parte del Governo nazionale sul Piano della riforma dei porti approvato dal Consiglio dei Ministri che inserisce il Porto di Ortona in una politica strategica completamente diversa da quella fino ad oggi sbandierata e propagandata dal governo regionale e, soprattutto, dal Partito Democratico”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo.
“In questi ultimi due anni – spiega Febbo – abbiamo sentito e risentito fino alla nausea attraverso conferenze stampa, pomposi convegni e tavole rotonde altamente istituzionali e qualificate che l’Abruzzo doveva entrare nelle grandi reti di comunicazione transeuropee attraverso un sistema integrato trasversale della logistica e della mobilità tra il corridoio Tirrenico e quello Adriatico.
All’interno di questo sistema, fondamentale importanza assumevano i porti di Ortona e Vasto. Oggi invece registriamo che Ortona e Pescara sono finiti nell’autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Ancona invece di Civitavecchia e addirittura scompare, anzi viene stralciata, Vasto dalla geografia portuale. Una scelta politica illogica che la dice lunga sui rapporti e la considerazione che il governo centrale ha nei confronti dell’Abruzzo.
Una scelta del tutto inaspettata e imbarazzante visto che ci è stato raccontata un’altra ogica di sviluppo per i porti abruzzesi. Pertanto – conclude Febbo- ci aspettiamo dei chiarimenti da parte della Regione per capire cosa e quali strategie intende mettere in campo visto che il Decreto che è stato approvato cambia totalmente sia l’indirizzo sia la programmazione intrapresa.
L’Abruzzo sarà inserito e ricompreso solo ed esclusivamente nell’Autorità di sistema portuale di Ancona precludendo definitivamente lo sbocco commerciale ed economico anche nel mar Tirreno”.
“La Riforma sui porti approvata dal Governo Renzi, che ha visto Pescara e Ortona sottomesse all’Autorità portuale di Ancona, rappresenta il fallimento della politica del Governatore D’Alfonso, una politica giocata sulle chiacchiere smentite dai fatti. Grazie ai rapporti e alle relazioni ‘istituzionali’ del Presidente da oggi il capoluogo adriatico perde la sua autonomia e finisce sotto l’egida delle Marche, un risultato che difficilmente D’Alfonso riuscirà a cambiare, a discapito dell’Abruzzo. La prossima settimana presenteremo subito un’interrogazione urgente, lunedì in Consiglio comunale, martedì in Consiglio regionale, per fare chiarezza su una vicenda che riveste sicuramente un carattere emergenziale per il nostro futuro economico e infrastrutturale, chiamando, intanto, alla mobilitazione tutti i parlamentari abruzzesi”. Lo hanno dichiarato i Capigruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, e al Comune di Pescara Marcello Antonelli in riferimento alla Riforma dei Porti.
“Una riforma che ha tanto il sapore di un declassamento per la portualità abruzzese – hanno sottolineato i Capigruppo Sospiri e Antonelli –. Con i Governi di centro-destra e grazie all’azione dell’allora Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Nino Sospiri Pescara aveva spiccato il volo nel panorama nazionale, conquistando la sede della Direzione Marittima, ma soprattutto le attenzioni del Governo per lo sviluppo del nostro scalo, con lo stanziamento dei fondi necessari per quelle opere divenute indispensabili, come la realizzazione del nuovo braccio a est, la nuova vasca di colmata, capaci di attirare l’attenzione del traffico crocieristico-passeggeri, l’ipotesi del nuovo molo pescherecci e la soluzione dei problemi dell’insabbiamento.
Con il Pd al Governo, nazionale, regionale e cittadino, assistiamo al lento declino della nostra stessa autorevolezza portuale. La Riforma presentata dal Ministro Delrio è l’esatta fotografia del fallimento della politica del Governatore D’Alfonso, che da sempre si professa particolarmente ‘vicino’ al Ministro stesso, e lo ha dimostrato permettendogli di sottomettere Pescara e Ortona all’Autorità portuale marchigiana che penalizzerà, inevitabilmente, lo sviluppo dei nostri scali. E fa sorridere leggere le lacrime di coccodrillo del consigliere regionale D’Alessandro che pretende di recitare, allo stesso tempo, il ruolo del ‘partito di lotta e di governo’: chi sta declassando la portualità abruzzese è lo stesso Pd nel quale egli milita, allora per coerenza dovrebbe lasciare quel partito.
Non basta: oggi non sappiamo dove si trovi esattamente il sindaco Alessandrini, ma considerando che possono transitare sia le auto con targa pari che quelle con targa dispari, lo immaginiamo già in viaggio verso Roma per rivendicare il ruolo di Pescara e fare chiarezza su quale sia l’esito del nuovo Piano regolatore portuale, del quale, a questo punto, abbiamo perso le tracce, dopo mesi di chiacchiere, presentazioni, pompose conferenze stampa, e ovviamente del progetto di apertura della diga foranea, che oggi diventa questione della massima urgenza per garantire l’agibilità del nostro porto e quindi la sua reale fruizione. Ovviamente Forza Italia lancia il suo appello alla mobilitazione nei confronti di tutti i parlamentari abruzzesi, a partire da quelli che fanno parte della maggioranza di Governo e che devono tutti sentirsi responsabili di quanto sta accadendo, a loro chiediamo di prendere le distanze in modo chiaro e dichiarato dalla decisione del Governo Renzi e di intraprendere un’azione di pressing per una riforma correttiva del dispositivo.
Nel frattempo – hanno aggiunto i Capigruppo Antonelli e Sospiri – porteremo la questione all’attenzione delle Istituzioni locali presentando, la prossima settimana, due interrogazioni urgenti, la prima, lunedì, in Consiglio comunale già convocato, la seconda, martedì, in Consiglio regionale, per chiedere delucidazione e chiarimenti in merito a una vicenda fortemente penalizzante per Pescara e Ortona, una vicenda frutto della filiera istituzionale del Pd e dell’asse Abruzzo-Roma”.
“Appresa la notizia siamo immediatamente intervenuti presso la Regione per sollecitare un intervento al Ministero dei Trasporti affinché riveda la decisione di porre i porti abruzzesi sotto l’autorità portuale di Ancona.
Una scelta che non rappresenta l’ipotesi migliore per le prospettive di sviluppo della rete dei corridoi europei a cui guardiamo con interesse, da sempre, quando invece la prospettata possibilità di essere collocati all’autorità portuale di Civitavecchia risulta la migliore in termini di collegamento Tirreno Adriatico, che quindi pone Pescara come porta dell’Est.
L’auspicio è che quanto da noi prospettato possa trovare condivisione presso il Ministero delle Infrastrutture, per cogliere quegli obiettivi che porterebbero la realtà portuale abruzzese ad un livello di sicuro sviluppo”. Lo sostiene in una nota il vicesindaco del Comune di Pescara, Enzo Del Vecchio.
‘Consiglio agli esponenti di Forza Italia di non sfruttare tutte le occasioni per tentare di dimostrare la propria esistenza in vita su argomenti che sembrano non conoscere. Avevano ipotizzato sventure sul dragaggio del porto di Ortona, e sono stati smentiti dai fatti. A differenza del governo regionale di cui essi hanno fatto parte, quando la Giunta regionale D’Alfonso si muove, conta e porta a casa i risultati e anche in questo caso, come sempre, verrà rispettata la volontà dell’Abruzzo.
Ribadiamo la scelta di Civitavecchia, fatta da noi, ma in 66 mesi di governo Chiodi, la ex Regione Abruzzo si era mai candidata a essere alleata con qualcuno ? Vuoto totale, altro drammatico ritardo.
Ancora più grave è il fatto che nei lunghi anni avuti a disposizione Forza Italia non sia riuscita ad inserire i porti abruzzesi di rilevanza nazionale almeno in una delle autorità portuali, facendoci escludere dalla distribuzione della torta dei finanziamenti.
Intanto è positivo il fatto che siamo stati ricompresi nelle autorità portuali, cosa mai avvenuta in precedenza e oggi, se gli esponenti di Forza Italia studiassero, capirebbero che con il percorso in Conferenza delle Regioni e nelle commissioni parlamentari è possibile modificare il decreto. Noi lavoriamo alla modifica del provvedimento, nel quale sarà garantita la volontà e la scelta strategica della Regione Abruzzo, perché faremo valere le nostre ragioni politiche e di legittimità giuridica. Le chiacchiere le lasciamo agli altri’, replica Camillo D’Alessandro, consigliere regionale di maggioranza delegato ai Trasporti.