L’Aquila. Il 23 gennaio, in occasione della mobilitazione nazionale #SVEGLIATITALIA, il Pd Abruzzo sarà in piazza a fianco della associazioni promotrici della manifestazione e di tutti i cittadini che ritengono sia arrivato il momento di estendere pari diritti a tutte le coppie, anche dello stesso sesso.
“Il nostro Paese è indietro rispetto al resto d’Europa nel riconoscimento di tutti i diritti a tutti i cittadini e a tutte le cittadine italiane – afferma il Segretario del Pd Abruzzo Marco Rapino. Nessuna possibilità di assistenza reciproca in caso di malattia, nessuna possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, nessun diritto di ereditare i beni del partner o la possibilità di subentrare nei contratti e altro ancora. Nel rispetto di tutte le opinioni riteniamo, però, che sia passato già troppo tempo e che sia arrivato il momento di fare un passo in avanti verso il riconoscimento di tutti i diritti a tutti, nessuno escluso, e non possiamo mancare.”.
“Anche qui a Chieti, sabato 23 gennaio, con il segretario cittadino Filippo Di Giovanni, parteciperemo alla manifestazione #SVEGLIATITALIA a fianco delle associazione promotrici – commenta Chiara Zappalorto, Segretaria Provinciale Pd Chieti. In questo momento, di grande importanza per tutti noi italiani, il Partito Democratico deve sostenere questa battaglia per il riconoscimento e la tutela dei diritti civili e la definitiva approvazione del ddl Cirinnà. Parteciperò personalmente alla manifestazione che si terrà a Chieti e invito tutti i nostri militanti a prendere coscienza di questo momento così importante e a sostenere questa campagna a favore di tutti”, dichiara Chiara Zappalorto, Segretaria Provinciale Pd Chieti.
Anche Appello per L’Aquila che vogliamo aderisce alle iniziative a favore dell’approvazione in Parlamento della legge sulle unioni civili, che si svolgeranno sabato in molte città italiane e anche all’Aquila con una manifestazione che partirà alle ore 15.30 dalla Fontana Luminosa.
“Si ricorda – scrive in una nota il consigliere comunale Ettore Di Cesare – che nel 2013 in Consiglio comunale fu approvata la nostra delibera per l’istituzione del ‘Registro delle unioni civili’. L’iniziativa voleva porre la nostra comunità al centro del dibattito nazionale sui diritti civili, essendo stato quello aquilano il primo comune abruzzese ad aver adottato un un tale provvedimento a favore delle coppie omoaffettive, ancora prima di Pescara.
Per noi quindi la battaglia per l’approvazione della legge è la prosecuzione di un impegno assunto a livello locale che aveva come scopo proprio quello di favorire finalmente una normativa nazionale sulla materia. Si sta parlando, è bene ricordarlo – sottolinea Di Cesare – dell’identità, della dignità e delle vite di moltissime persone a cui il nostro Paese, caso quasi unico in europa, non riconosce ancora alcun diritto.
Invitiamo quindi alla massima partecipazione per la manifestazione di sabato: siamo a un passo dall’obiettivo ma c’e’ bisogno di far pressione sui senatori che il 28 gennaio discuteranno il testo, perchè il disegno di legge, gia’ frutto di molte mediazioni, sia votato senza cambiamenti ulteriori”.
“Forza Italia Giovani Abruzzo ribadisce la propria adesione alla linea rappresentata dalla coordinatrice nazionale del movimento giovanile di Forza Italia, l’On.le Annagrazia Calabria, sulla contrarieta’ alle adozioni da parte di coppie omosessuali.
La famiglia per noi resta il nucleo fondante della società, come stabilito anche nella carta dei valori di Forza Italia. Una cosa sono i diritti civili, un’altra quella dei bambini, che vanno tutelati”.
Lo afferma Jessica Verzulli, coordinatrice regionale Forza Italia Giovani Abruzzo. Abbiamo lanciato a livello nazionale una campagna per confermare la nostra posizione anche rispetto al DdL Cirinna’, che spiana la strada all’aberrante pratica dell’utero in affitto. Auspichiamo – conclude Verzulli – che il Governo si impegni invece a garantire tempi e prassi piu’ ragionevoli, per tutte quelle famiglie che vogliono adottare un bambino in Italia e sono costrette ad andare all’estero”.