“Chiodi continua a non dire la verità agli abruzzesi, mente sapendo di mentire”. Risponde così il consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro, dopo la conferenza stampa di ieri, nella quale il presidente della Regione Gianni Chiodi aveva dichiarato che “per il nuovo ciclo di programmazione il Ministero per lo sviluppo economico ha semplicemente chiesto un perfezionamento tecnico. Nessuna bocciatura, dunque. Il Documento Par Fas, approvato dalla giunta nel dicembre 2009, è stato sottoposto all’istruttoria tecnica da parte del Ministero, che si è conclusa positivamente con il trasferimento al Cipe di cui si attende la deliberazione”.
La replica è secca da parte di D’Alessandro. “Il presidente” dice “sa benissimo che a febbraio di quest’anno il governo ha rigettato la programmazione dei fondi FAS fatta da questa giunta, affermando che non vi era nessun intervento di rilievo, cioè dispersione di fondi in mille rivoli, nessuna scelta strategica. Tant’è che Chiodi fu costretto a rinviare una nuova proposta che non trova ancora accoglimento. Il governatore spera in settembre, ma rischiamo che neanche un euro arrivi per quest’anno. Secondo le nostre stime, inoltre, i Fondi Fas non ammontano agli iniziali 854 milioni, ma si sono ridotti ad 811milioni di euro”.
Secondo il consigliere regionale “Chiodi è responsabile in prima persona di questa situazione paradossale: mentre la crisi impera, l’Abruzzo perde tempo tanto per i fondi FAS quanto per i fondi della programmazione comunitaria: le risorse disponibili per l’Abruzzo rischiano di andare in disimpegno, cioè l’Europa ce li riprende e ce li riduce per i prossimi anni, tutto ciò è colpa solo ed esclusivamente di Chiodi. La cosa allucinante è che Chiodi, a differenza di quanto affermato in precedenza, ora sostiene che la sanità non va più in pareggio per cui non si possono utilizzare le risorse dei FAS per abbattere le addizionali fiscali, cioè ha smentito se stesso: la sanità non pareggia, i fondi Fas non sono disponibili, le riforme non si fanno, questo è l’Abruzzo di Chiodi. Dopo 18 mesi il presidente degli annunci si è trasformato in quello dei ritardi, subisce in silenzio anche i rincari dei pedaggi sull’asse attrezzato, tanto pagano gli abruzzesi, non certo lui con la sua nuova auto fiammante”.