Secondo il consigliere del Pd, l’acquisizione di Sviluppo Italia da parte della Regione poteva risultare interessante in quanto la società è dotata di un ingente patrimonio immobiliare, ovvero di 3 incubatori d’impresa di recente costruzione in altrettante Zone Industriali della Regione Abruzzo (Mosciano Sant’Angelo, Avezzano, Sulmona) nonché un Centro Servizi di promozione e assistenza alle imprese ubicato in Mosciano- S.Angelo. Una società con un bilancio sempre in attivo e con personale dipendente altamente qualificato. Operazione questa che potrebbe essere fatta a titolo gratuito come prevede la legge, con la possibilità di attivare le procedure per l’acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo con la trasformazione di società in house providing al fine di attribuire direttamente le attività rilevanti nel settore dello sviluppo economico acquisite da Sviluppo Italia Abruzzo nel tempo e di valutare un’altra possibilità per salvaguardare la società, ed evitare la sua messa in liquidazione, avviando la fusione degli Enti Abruzzo Sviluppo S.p.A., F.I.R.A. S.p.A. e Sviluppo Italia Abruzzo S.p.A. al fine di dotarsi di un’Agenzia di Sviluppo Regionale. L’Assessore regionale ha risposto che sulla possibilità di acquisire la società Sviluppo Abruzzo è stata già avviata un’attività di negoziazione con Invitalia, trattativa che finora non ha dato alcun esito. Attraverso Abruzzo Sviluppo, ha detto Castiglione, si sta approfondendo l’opportunità di acquisizione di Sviluppo Italia valutando come la società si possa inserire nelle strategie di politica industriale di Abruzzo Sviluppo, e come la stessa possa essere complementare e sinergica alle attuali strutture operative della Regione come Fira e Abruzzo Sviluppo. L’idea di concentrare tutte le attività per lo sviluppo economico regionale, ovvero Fira, Sviluppo Italia E Abruzzo Sviluppo, non è stata quindi smentita, anzi viene sostanzialmente confermata dall’Assessorato che ha comunque precisato che da un punto di vista tecnico-legale non sia possibile accorpare tutte queste funzioni in un unico organismo “in house” .
Secondo Ruffini “la risposta di Castiglione può considerarsi come un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Non è vero quello che l’assessore asserisce in merito alle perdite di Sviluppo Italia dichiarandola una società che non fa utili. Sviluppo Italia ha capacità di autoalimentarsi e le ultime perdite sono dovute alla mancanza di commesse esterne e per la messa in liquidazione da parte del Governo centrale. Resta comunque una società che ha potenzialità e di cui ci si può fidare”. Per quanto riguarda la parte positiva va riconosciuta la volontà regionale di procedere ad una fusione di Sviluppo Italia con Abruzzo Sviluppo: ciò vuol dire che una parte delle funzioni e dei servizi di Sviluppo Italia continueranno ad esistere, anche se c’è il rischio che non vengano garantiti gli attuali livello occupazionali. Sulla negoziazione con Invitalia Ruffini insiste “va fatta la trattativa anche per portare a casa l’acquisizione di Sviluppo Italia e del suo patrimonio immobiliare.
Su quest’ultimo aspetto bisogna insistere perché il patrimonio venga ceduto in modo da assicurarsi le entrate necessarie per la gestione e per rilanciare nuove politiche per gli investimenti.”