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Depuratori in Abruzzo, dati nascosti tranne a Teramo dove sono critici

Pescara.’Non c’è da sorprendersi dei pessimi dati sulle acque di balneazione, in questi giorni alla ribalta sui giornali, che stanno procurando allarme tra i cittadini e gli operatori turistici riguardo la prossima stagione balneare’.

Lo scrive il Forum dell’Acqua.

Non si possono però imputare solo agli scarichi abusivi dei privati le cause del forte inquinamento delle acque dei fiumi e quindi del mare. Un mese fa il Forum – ricorda il movimento – ha elaborato un dossier dove si denunciava la situazione totalmente fuori controllo dei depuratori dei comuni che insistono lungo le aste fluviali della nostra Regione, con dati riguardo i colibatteri fecali che spesso raggiungono milioni di unità e la presenza della salmonella in molti scarichi.

Dichiara Loredana Di Paola del Forum Acqua: ‘Il silenzio della Regione sulla questione è molto preoccupante. E’ indispensabile che il governatore D’Alfonso e la sua Giunta dichiarino lo stato di emergenza e, come da promesse elettorali, vengano stanziati cospicui finanziamenti sulla depurazione, anche a discapito di altre tipologie di infrastrutture.

L’Abruzzo è stato già condannato due volte dalla Corte di Giustizia su altrettante procedure di infrazione e vi è un’ulteriore procedura aperta, con la conseguenza che, oltre ai danni sanitari procurati ai cittadini e all’intero comparto turistico costiero, presto potremmo trovarci nella condizione anche di pagare all’Europa multe salatissime’.

Il 3 dicembre il Forum Acqua assieme alla Confcommercio – ricorda il movimento nella nota – ha inoltrato un accesso agli atti alle quattro province per sapere quali e quanti depuratori comunali hanno regolare autorizzazione allo scarico e se sono state comminate le dovute sanzioni nell’anno 2015.

‘Ad oggi (scaduti i 30 gg secondo i termini di legge) ha risposto solo la provincia di Teramo. In sintesi : 38 sono gli impianti autorizzati , di cui 12 sono risultati fuori norma e più volte sanzionati; 11 sono gli impianti non autorizzati e che ai controlli sono stati sanzionati.

Il dato finale emerso è che su 49 impianti (autorizzati e non) il 50% è costantemente fuori norma. L’altro dato paradossale e’ quello sulle sanzioni comminate -sempre per il 2015- che vanno dai 3000 ai 6000 euro per ogni controllo, per un totale di 415.000 euro di cui la provincia di Teramo, ad oggi , non ha incassato neanche un euro.

Ora se questa è la situazione del Teramano che, secondo i dati Arta, è la provincia che versa in condizioni meno peggiori – conclude il Forum – si può già immaginare la condizione delle altre province e anche il motivo per cui hanno questa reticenza a fornire i dati richiesti (che dovrebbero, per obbligo di legge, essere pubblicati sui siti ufficiali ogni 4 mesi).