L’Aquila. “Ritengo sia giusto fare comunicazione istituzionale per veicolare l’immagine di un ente. Altrettanto giusto aiutare l’informazione locale, che vive un momento delicato e a rischio di posti di lavoro.
Chiudono emittenti e redazioni locali, spesso nell’indifferenza.
E’ ora che anche la Regione Abruzzo, così come hanno già fatto altre Regioni, si doti di una legge per l’editoria locale, che dia risorse trasparenti e certe, coinvolgendo il Corecom per individuare standard e tariffe e stabilisca regole per la sua comunicazione e per le aziende dipendenti come le ASL”.
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, a commento della recente delibera della ASL.
“Nella vicenda Silveri e il suo regalo di Natale emergono anche altri aspetti critici -prosegue la senatrice- Siamo una regione con una difficile uscita dal debito sanitario. Infatti Regione Abruzzo e le ASL praticano la politica della razionalizzazione, che spesso equivale a tagli e ridimensionamenti, un esempio per tutti la chiusura dei punti nascita, tanto per rimanere nell’ambito della cronaca più recente, ma non si fanno tanti scrupoli nello spendere 77mila euro per la comunicazione istituzionale.
Si invoca la spending review se c’è da garantire il diritto a far nascere in sicurezza un figlio o se bisogna razionalizzare reparti ospedalieri. In alcuni casi mancano i farmaci e i pazienti, talvolta, sono costretti a pagarli di tasca propria, ma i soldi non sembrano essere un problema se c’è da valorizzare l’immagine della ASL o del suo direttore generale, giunto a fine mandato e per lo più con velleità elettorali. Viene spontaneo chiedersi se i 77mila euro siano regalie di fine mandato di un direttore, che si prepara a correre per le prossime amministrative del 2017.
L’inerzia della Regione, che ha tollerato la permanenza del dott. Silveri, ha anche queste conseguenze, oltre alla discutibile gestione della ASL aquilana.
Volendo entrare nel merito del contenuto della delibera e della sua opportunità, condivido la linea dal presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, che bene ha fatto a porre questioni di merito e di metodo.
E’ chiaro che il ricorso alla comunicazione istituzionale è utile per promuovere i servizi di un ente. E sono certa che gli operatori coinvolti dalla delibera ASL, conosciuti per la loro serietà e professionalità, non si faranno condizionare in alcun modo. Ma altra cosa è l’informazione a pagamento, che ha l’unico effetto di drogare e condizionare il sistema informativo. Soprattutto se dal sistema si escludono alcuni operatori e non si applicano standard oggettivi.
Una legge per sostenere in maniera trasparente ed oggettiva l’informazione e per regolare la comunicazione istituzionale di Regione ed enti di emanazione regionale sarebbe la risposta adeguata a questi scampoli di fine stagione.
Resta in ogni caso sconcertante che in un momento di tagli e di sacrifici, si sottraggano risorse alla sanità e si trovi il gruzzoletto per le regalie di fine mandato”.