Pescara. Scontro in Consiglio regionale sulla riserva naturale del Borsacchio. Lo rende noto il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, che racconta di uno scontro avvenuto nella Commissione consiliare competente tra i consiglieri Berardo Rabuffo e Cesare D’Alessandro. “Una disputa” commenta Ruffini “che ha riproposto con urgenza la necessità di trovare un momento di discussione tra tutte le forze politiche. Ricordo che la riserva è stata istituita senza una reale condivisione del territorio interessato, con una perimetrazione generica suffragata da nessun supporto scientifico”.
Sarebbe questo, dunque, secondo il politico, il motivo per cui sarebbero sorti i limiti dell’attuazione della perimetrazione della riserva, facendo arenare il Pan (Piano assetto naturalistico). Sulla vicenda, la II Commissione consiliare aveva anche sentito i sindaci interessati, chiedendo loro di esprimersi sulla perimetrazione, come ha fatto quello di Roseto degli Abruzzi.
In questo momento le proposte emerse sarebbero state inviate alla II Commissione per essere esaminate. “Al consigliere Rabbuffo, presentatore del progetto di legge, chiedo di rivedere la sua posizione iniziale, cercando di adeguarla alle indicazioni giunte dal Consiglio comunale di Roseto” interviene Ruffini. “Non è possibile confrontarsi sulla proposta originaria di 300 ettari, una proposta che stravolge la scelta compiuta della riserva. Visto che le posizioni emerse nel consiglio rosetano non sono poi così distanti tra loro, scelga Rabbuffo la giusta mediazione”.
Secondo Ruffini, Rabbuffo potrà di conseguenza avviare la procedura per la rettifica, prevista dalla legge regionale sulle riserve naturali, così come D’Alessandro ha chiesto. “Auspico che al di là delle procedure si trovi una condivisione larga sulla perimetrazione” aggiunge, inoltre,“salvaguardando sopratutto il territorio naturale e stralciando quelle aree che non hanno una valenza naturalistica-antropizzata così come le varie proposte sono emerse dal Consiglio comunale di Roseto. La politica non può perdersi nello sterile dibattito fatto solo di contrapposizioni, ma deve prima di tutto mostrare la capacità di saper prender le decisioni. Questa scelta deve sia tutelare la riserva, sia essere anche un’opportunità per il turismo sostenibile e per l’agricoltura”.