Riavviare il condono edilizio, anche nelle aree protette, ed il condono fiscale. Paolo Tancredi, Cosimo Latronico e Gilberto Picchetto (Pdl). Sono loro i firmatari dell’emendamento che ha fatto scatenare innumerevoli polemiche nella politica italiana, nessuno escluso, maggioranza e opposizione.
In un susseguirsi di annunci e smentite, il senatore abruzzese, primo firmatario dell’emendamento alla manovra finanziaria del governo, ha scatenato un dibattito molto acceso.
I tre senatori del Pdl, infatti, hanno presentato ieri alla commissione Bilancio del Senato un emendamento alla manovra che chiede la riapertura del condono edilizio datato 2003 per gli abusi realizzati entro il 30 marzo 2010. Detta in questi termini, la sanatoria sarebbe estesa anche alle aree protette.
“Inaccettabile” tuonano Pd e Italia dei Valori. Un emendamento “gravissimo” lo definisce, invece, Fabio Granata del Pdl, stessa coalizione dei tre firmatari.
La “spaccatura” diventa ancora più evidente nel pomeriggio di ieri, 21 giugno, quando il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, precisa che “né il governo né il capogruppo del Pdl in Senato Maurizio Gasparri sosterranno l’emendamento”.
Non passa molto tempo ed è lo stesso gruppo del Pdl in Senato che chiede il “ritiro immediato” della proposta.
La lunga giornata non è ancora finita.
Tancredi, Latronico e Picchetto, ancora loro, presentano un secondo emendamento, che chiede la riapertura dei termini per il condono fiscale del 2002 per le violazioni commesse fino al dicembre 2008.
Il governo prende nuovamente le distanze.
“L’esecutivo” precisa Luigi Casero, sottosegretario all’Economia “non accetterà mai la riapertura dei termini per il condono fiscale proposto nell’emendamento dei tre senatori”.
Nel primo caso, a finire sotto accusa è stata soprattutto la parte che prevede la sanatoria per gli abusi realizzati nelle aree protette.
“L’emendamento è stato presentato insieme ad altri cento e io non l’ho valutato” precisa Paolo Tancredi, nel suo dietrofront. “Se mi fossi reso conto non lo avrei firmato. Sarà ritirato” assicura. Il senatore abruzzese ammette di non aver letto bene tutto ciò che ha firmato, tanto che la sua firma è apposta anche su un emendamento che lui non condivide affatto, relativo ai fondi per il rinnovo dei contratti. “L’importante è quello che si decide in commissione” conclude “non quello che si propone”.
Sulla questione, è intervenuto anche Fabio Celommi, del Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio. “Constatato che le iniziative di legge del senatore Paolo Tancredi potrebbero sanare i gravi abusi edilizi commessi all’interno dell’area della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, tuttora in corso, il comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio chiede al primo presentatore della Legge, senatore Paolo Tancredi, di spiegare quali siano stati i motivi che lo abbiano spinto a presentare tali emendamenti e quali siano gli interessi che le sue iniziative di legge intendano rappresentare”.
Sempre in tema di manovra finanziaria, sarà una settimana bollente questa di inizio estate.
Oggi, 22 giugno, protestano i magistrati del Tar, mentre domani, mercoledì 23 giugno, i sindaci porteranno la loro protesta contro i tagli agli enti locali davanti al Senato.
Sempre domani, teatri chiusi in segno di protesta contro il decreto Bondi sulla riforma delle fondazioni liriche, mentre le associazioni dei prefetti, diplomatici e docenti universitari si riuniranno in una assemblea pubblica.
Venerdì 25 giugno, invece, sciopero generale degli aderenti al sindacato della Cgil. I lavoratori dei settori privati si asterranno dall’attività per 4 ore, mentre i dipendenti pubblici per l’intera giornata. Dalle 10 alle 14 traffico aereo bloccato, dalle 14 alle 18 quello ferroviario. Il trasporto pubblico, infine, si fermerà per l’intera giornata, con modalità differenti nelle diverse città.
Marina Serra