Abruzzo. L’assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, illustra le strategie della Regione sulla riduzione della spesa sanitaria. La sortita, però, ha l’effetto di accendere una polemica da parte di Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd in consiglio regionale, che mette sul tavolo della discussione una consulenza, che sarebbe stata percepita dallo stesso Venturoni, durante il governo Pace, per redigere il piano sanitario, strumento però mai partorito.
“Venturoni ha la faccia tosta e continua ad arrampicarsi sugli specchi, dopo 15 mesi di inutilità da Assessore alla Sanità, pensi a lavorare e si occupi del disastro della sua gestione confusionaria e senza senso”. “Se proprio vogliamo fare la storia di questa Regione – riprende D’Alessandro – allora la racconto io una cosa che riguarda proprio Venturoni. Ormai a tutti è noto che nel periodo della Giunta Pace (2000-2005) il debito sanitario passò da 173 milioni di euro ad oltre 2 miliardi di euro, cioè il debito si è moltiplicato di oltre 11 volte. Quello era il periodo dei cinque cambi di assessore alla sanità e l’attuale vice coordinatore regionale del Pdl era Presidente della commissione sanità, il Senatore Fabrizio Di Stefano, giusto per capirci”. “In quel periodo e vado a Venturoni – spiega D’Alessandro – il centrodestra non approvò né piano di rientro, né piano sanitario, né piano di riordino però la giunta Pace pensò bene di affidare un incarico di consulenza all’allora Dott. Lanfranco Ventruroni per redigere proprio il piano sanitario regionale per una parcella, mi dicono, di circa 30.000 euro, ma che non arrivò mai in discussione, ma la parcella venne pagata. Dove è finito quel lavoro, perché non venne approvato? Venturoni mica pensa di essere stato su Marte ?”. “Sarebbe il caso di rileggere quelle sudate carte di allora -e forse scopriremo che ipotizzava scelte che lui da assessore non sta facendo. A volte è meglio tacere che cumulare brutte figure”.