È la richiesta della Copagri Abruzzo, che si interroga sulla crisi del comparto zootecnico e lattiero caseario che sta investendo la regione nostrana. Stando, infatti, a quanto descritto dall’associazione in questione, sarebbero moltissime le aziende messe in difficoltà dall’incertezza del mercato con il prezzo del latte che non copre i costi di produzione e dal gioco rappresentato dai prelievi sulle quote latte i cui pagamenti scatterebbero dal prossimo 30 giugno.
“Chiediamo che la politica faccia presto” spiega Copagri Abruzzo, “che il Ministro Galan “batta un colpo” e che la Regione Abruzzo si faccia carico di rappresentare l’esigenza di un comparto in gravissima crisi sul piano economico, che non traguarda il futuro per l’assenza di un ricambio generazionale degli operatori, con tante stalle, soprattutto di aree interne e montane, sull’orlo del fallimento”.
Più in particolare, secondo l’associazione sarebbe necessario pagare i premi PAC a chi ancora oggi non li ha percepiti e procedere velocemente a ridisegnare nuove regole per il comparto a livello nazionale ed europeo.
“Iniziamo dallo sblocco dei premi PAC” spiega, infatti, Copagri. “Occorre, poi, procedere velocemente verso la liberalizzazione del mercato. Dalla Regione vogliamo sapere se vi è la volontà di salvare il patrimonio lattiero abruzzese e se si vuole prospettare un futuro ai nostri allevatori. Non vorremmo che questi fossero le vittime predestinate dei giochi della politica. Politica che, giustamente, non ha ostacolato l’operazione di chiusura dell’annosa questione dei crediti INPS, politica che invece, secondo determinate convenienze, ha speculato e specula sulla questione latte. Noi vorremmo che i contenziosi del passato fossero chiusi e, in modo lineare, come abbiamo fortemente sostenuto la ristrutturazione dei crediti vantati dall’INPS oggi ci impegniamo per chiudere anche la vicenda delle quote latte. Il tempo delle parole e dello scarico di responsabilità è finito. E’ tempo di decidere”.
Per questo motivo, la Copagri Abruzzo dichiara lo stato di agitazione dei propri aderenti nel comparto zootecnico e lattiero caseario, assicurando azioni di lotta a difesa degli interessi del settore.
“Facciamo altresì appello” conclude “alle altre Organizzazioni Professionali Agricole per una più decisa azione, possibilmente unitaria, a difesa dell’intero comparto il cui rilancio è fondamentale per l’intera economia agricola di questa Regione”.