Ricostruzione, Mimmo Srour: “Così allontaniamo tutti da L’Aquila”

terremoto_LAquilaL’Aquila. L’assessore alla Ricostruzione della Regione Abruzzo, Mimmo Srour, si dice stanco e contrariato dall’atteggiamento che starebbe contraddistinguendo tutto ciò che ruota attorno a L’Aquila e al sisma.

“Cosa ci sta succedendo?” si chiede, infatti, in merito. “A chi giova questo atteggiamento della politica distruttivo e pretestuoso? Sembra non essere più un problema di colore partitico né di inadempienze amministrative, di sbagli o di imbrogli. E’ l’insulto per l’insulto, il tanto peggio tanto meglio, la critica fine a se stessa, la bugia tanto per leggere il proprio nome sul giornale. Tutto diventa propaganda, chiacchiericcio, caccia alla strega. Se la voglia di fare c’è,  si perde dietro un malumore diffuso e non riesce a tradursi in proposta”.

L’assessore Srour parla dei Consigli Provinciali Itineranti, definendo la polemica pericolosa e strumentale. “E’ una decisione momentanea” spiega “scaturita da una carenza oggettiva di strutture dell’ente, non cambia la legge e non modifica vincoli statutari”. Srour porta ancora l’esempio del Segretario Generale della Provincia. “Una figura che fa parte dell’organico dell’ente da sempre la cui categoria non ha mai sollevato tante polemiche. Oggi, l’aver ipotizzato un nome è divenuto il problema principale, il pretesto per gridare allo ‘scippo’, al ‘declassamento dell’ente’. L’appiglio per non andare oltre, per insultarsi ancora. A chi giova isolarsi dal resto del territorio, arroccarsi dentro una città che senza l’aiuto della propria Provincia, della propria Regione e del proprio governo centrale non può rinascere? Perché continuiamo ad allontanare tutti? Rinneghiamo persino l’aiuto che per ben 29 volte ci è stato riconfermato dal Primo Ministro, un fatto mai verificatosi nella storia di una nazione”.

Srour chiede, quindi, che si dimostri a chi è stato solidale con la Regione Abruzzo che è il momento di iniziare a camminare con le proprie gambe. “In qualità di assessore alla Ricostruzione” conclude “ho proposto l’istituzione di un Tavolo di lavoro sulla ricostruzione con la sottoscrizione di un Patto che veda coinvolti da un lato l’Università, dall’altro gli enti locali e il Commissariato alla Ricostruzione. L’idea è di trasferire l’alta formazione, l’innovazione e la ricerca universitaria agli enti. E’ una proposta concreta alla quale nessun ente, eccetto l’Università,  ha mostrato interesse. Così  continuiamo a criticare quello che gli altri non fanno per noi senza renderci conto se siamo i primi a non fare nulla per noi stessi”.

 

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