L’Aquila. Anche l’Abruzzo potrebbe avere la sua capitale della cultura. È il senso della proposta di legge che l’assessore alle Politiche giovanile, Marinella Sclocco, ha presentato insieme con i consiglieri regionali Lorenzo Berardinetti e Sandro Mariani, che mira ad introdurre in Abruzzo il programma annuale “Città della Cultura”.
“La proposta – spiega Marinella Sclocco – s’ispira all’esperienza, ormai trentennale, del programma della Commissione europea ‘Capitale europea della cultura’. In linea con esso, il progetto di legge si propone di stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica; l’obiettivo è sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico locale e di una maggiore coesione sociale.
Non si tratta tuttavia – prosegue l’Assessore – di sfruttare meramente il titolo di ‘Città abruzzese della cultura’ a fini di marketing territoriale, per incrementare un turismo che dia effetti immediati in termini di occupazione e reddito, ma di assicurare una stabilità nel medio e lungo periodo. Oltre ai grandi eventi, le città e i territori devono essere incoraggiati ad integrare le proprie offerte culturali, nonché a valorizzare e sviluppare le industrie culturali e creative”.
Che la cultura sia un settore dalle forti potenzialità lo si evince anche dal Libro Verde sulle industrie creative della Commissione europea che lo ha indicato come il comparto produttivo a più lato tasso di crescita, in grado di dare ottimi risultati in termini occupazionali e di generazione di flussi economici e finanziari, nel medio e lungo periodo.
“Un comparto – aggiunge Marinella Sclocco – che peraltro è privilegiato anche nel ciclo di programmazione europea 2014-2020 che, riunificando vecchi programmi, ha lanciato il programma ‘Creative Europe’ destinando a questa azione circa 1,46 miliardi di euro. In questo schema, il processo di pianificazione strategica a base culturale, tipico del modello ‘Capitali europee della cultura’, può essere adattato e reinterpretato come l?esercizio di un’opzione di rigenerazione urbana e di riappropriazione di una cittadinanza attiva che, agendo sul vettore della coesione e dello sviluppo territoriale partecipato contribuisce alla crescita economica e alla lotta all?esclusione sociale.
E proprio per questo – conclude l’assessore Sclocco – il programma annuale ‘Città della Cultura’ potrebbe rappresentare per le città abruzzesi un significativo momento di rilancio, sotto tutti i punti di vista”.