L’Aquila. Favorire ed incentivare le fusioni tra piccoli comuni aventi una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, attraverso l’erogazione di sostegni economici da parte della Regione a supporto dell’Ente locale originato da questo processo, in aggiunta a quelli previsti dal Governo, è l’obiettivo che persegue il progetto di Legge depositato questa mattina in Consiglio regionale dal Consigliere regionale Maurizio Di Nicola, sottoscritto anche dal neo Assessore all’Associazionismo Territoriale, Andrea Gerosolimo.
«E’ assolutamente necessario superare l’inadeguatezza dimensionale e la parcellizzazione dell’attuale sistema amministrativo locale presente anche nella nostra Regione – spiega il Presidente della Commissione Bilancio – al fine di migliorare l’efficienza nell’erogazione dei servizi al cittadino, con una contestuale riduzione della spesa nella gestione amministrativa degli Enti Locali.
A differenza delle unioni, infatti, con le fusioni – aggiunge Maurizio Di Nicola – si eviterebbe anche il rischio di inutili duplicazioni di atti e procedure, nonché il dimezzamento di posizioni verticistiche in pianta organica. La maggiore dimensione del nuovo Ente, inoltre, consentirebbe di ottenere economie di scala ed aumentare la capacità di contrattazione con i fornitori di beni e servizi. Oltre a questo, l’organo di indirizzo politico – amministrativo acquisterebbe un maggior peso nelle relazioni con le altre amministrazioni dello Stato.
Questa iniziativa legislativa – prosegue il Presidente – tende a definire in modo chiaro quelli che sono i vantaggi in favore dell’Ente risultante dalla fusione e, al contempo, dotare la Regione di un nuovo strumento normativo che consenta di recuperare il gap accumulato rispetto ad altre Regioni, dove, nel corso dell’anno 2014, si sono registrate già 26 procedure di aggregazione, coinvolgendo ben oltre 60 amministrazioni locali.
Il mio auspicio – conclude Maurizio Di Nicola – è quello di aprire sul tema un serio e proficuo confronto nell’interesse generale delle piccole realtà abruzzesi che costituiscono oltre l’80% dei Comuni dell’intera Regione».