“Mentre c’è chi si diletta nell’organizzazione di convegni sull’agricoltura di impalpabile utilità sotto il profilo operativo, in queste ore il sottoscritto è a Bruxelles per dare seguito allo sforzo messo in atto da questo Governo regionale, ed in particolare dall’assessorato all’Agricoltura, per recuperare il tempo malamente perso dalla precedente Giunta regionale”. L’assessore all’Agricoltura Mauro Febbo replica così agli allarmi lanciati dal Pd sui fondi europei a rischio per il settore.
“Tutti sanno che è stato ereditato un Piano di Sviluppo Rurale esistente solo sulla carta” aggiunge l’assessore “tanto è vero che abbiamo dovuto rimodularlo, riempirlo di contenuti e legarlo a risorse certe. Ma non è affatto vero che rischiamo il disimpegno automatico dei fondi come qualche disinformato vorrebbe far credere“.
Febbo non nega le difficoltà del settore ma, a suo giudizio, “questa circostanza discende da dinamiche di economia globale e non certo solo locali” .
Al tempo stesso, ricorda come “il settore agricolo sia l’unico a fornire più di qualche motivo di soddisfazione all’intera economia regionale dove, invece, altri comparti, purtroppo, fanno registrare il segno meno. E questi risultati li si deve principalmente alle azioni ed alle iniziative messe in campo dall’assessorato attraverso una mirata attività di promozione all’estero dei nostri prodotti e attraverso l’impulso dato alla politica della filiera corta che sta producendo ottimi frutti”.
L’assessore Febbo lancia poi un appello all’opposizione regionale. “Confrontarsi sulle problematiche di un settore chiave per la nostra economia può anche rappresentare un fatto positivo, ma prima di avventurarsi nel proporre all’attenzione dell’opinione pubblica dati e cifre che non hanno alcun riscontro nella realtà se non quello di generare allarmismo in un ambito già segnato da molteplici problemi, forse sarebbe preferibile analizzare con attenzione e maggiore obiettività il lavoro che stiamo portando avanti cercando di dare risposte concrete nei vari tavoli di confronto con le associazioni di categoria e nei cosiddetti tavoli verdi”.