Pescara. “Una delle grandi questioni che la Regione Abruzzo porrà alle consorelle della Macroregione adriatico-ionica sarà la difesa del mare blu e l’uso comune dell’Adriatico che, per le sue caratteristiche di bacino chiuso, non si presta allo sfruttamento per la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi”.
E’ quanto afferma il coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, in merito alle dichiarazioni odierne rese dal Ministero degli Esteri croato a proposito delle trivellazioni in mare.
Da Zagabria avevano smentito la notizia secondo cui la Croazia avrebbe rinunciato o sospeso i progetti di ricerca di petrolio e di gas, spiegando che “la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi in Adriatico non è sospesa, ma è stata solamente, per ora, rinviata la firma dei contratti per le concessioni” a dopo le elezioni, che si svolgeranno l’8 novembre.
“Il pronunciamento interinale del governo croato – osserva D’Alessandro – concede un lasso di tempo per attivare una riflessione ulteriore. Puntiamo a far sviluppare un dibattito nei territori che si affacciano sull’Adriatico per indurli a capire che le trivellazioni non sono una soluzione praticabile. In ogni caso, siamo fieri del fatto che questo tema sia stato posto sotto i riflettori dell’opinione pubblica internazionale dalla Regione Abruzzo”.