Il Commissario per la sanità Gianni Chiodi, insieme alla curatrice fallimentare Giuseppina Ivone, ha firmato i contratti con Villa Pini Srl per la riattivazione dell’ospedalità privata, la riabilitazione e la specialistica ambulatoriale. “E’ la nostra risposta alle richieste dei pazienti e dei lavoratori che hanno atteso l’epilogo di una vicenda complessa – ha dichiarato l’assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni – E’ anche la nostra risposta concreta ed incontrovertibile a tutti coloro che non hanno creduto all’attività positiva del Governo regionale per malafede o per continuare a violare le regole”. Nei giorni scorsi i consiglieri del Pd avevano segnalato come la decisione di Chiodi avrebbe risposto “solo alle esigenze e alle richieste della curatela fallimentare per poter esercitare il suo obbligo di legge nell’esercizio provvisorio”, senza obbligare il curatore a riassumere tutto il personale dipendente. Ancora incerto il futuro delle altre stutture del Gruppo Angelini come l’istituto Maristella e i centri di riabilitazione San.Stef.A.R..
Paolucci su Villa Pini. “Finalmente si apre uno spiraglio per Villa Pini. Ma i ritardi del presidente Chiodi e dell’assessore Venturoni sono imperdonabili: si poteva ripartire a luglio 2009 senza affamare 1.500 famiglie”. Lo ha dichiarato Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, intervenendo sull’accordo per la riapertura di Villa Pini.
“Un anno di atteggiamento ignavo, di promesse mancate e di prese in giro per 1.500 famiglie” ha sottolineato Paolucci, “quando le proposte del Pd avrebbero permesso di ripartire già dal luglio 2009. Il Pdl ha giocato sulla pelle dei dipendenti di Villa Pini: questa responsabilità resta sulla coscienza di chi governa l’Abruzzo e non ha voluto compiere scelte coraggiose. Vedremo quale equilibrio verrà raggiunto tra pubblico e privato nella scelta dei 1000 posti letto da tagliare e quale equilibrio vi sarà all’interno dei gruppi privati: si farà luce su tanti dubbi”.