L’Aquila. “Silvio Paolucci è ancora omissivo e continua a non chiarire cosa sarà della Sanità abruzzese. Oggi è stato anche bocciato dalla sua stessa maggioranza costretta a rivotare la mozione presentata dal centrosinistra, copia e incolla del documento proposto da Forza Italia, che di fatto avrebbe dovuto sostenere e difendere l’assessore alla Sanità. Al momento della prima votazione infatti è mancato clamorosamente il numero legale (presenti solo 15 Consiglieri) e il centrosinistra si è visto costretto a recuperare i Consiglieri che si erano allontanati dall’Aula. Pare evidente la presenza di franchi tiratori all’interno della stessa maggioranza e che oggi ha dovuto fare i conti con le assenze di D’Alfonso, clamorosa e vergognosa la sua mancata partecipazione al dibattito sulla sanità di cui è commissario, e l’assessore Di Matteo”.
E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia, al termine della seduta straordinaria del Consiglio regionale.
“Il centrosinistra – prosegue la nota – esce in modo pessimo da un Consiglio straordinario nel corso del quale ha mostrato di non avere argomenti, dove ha presentato un documento “toppa”, copia e incolla del nostro, senza senso, con il quale ha voluto scimmiottare e offendere le opposizioni. Dall’assessore regionale Paolucci, dopo le omissioni e le reticenze in V Commissione, anche oggi non abbiamo avuto nessun chiarimento. La nostra era chiaramente un’operazione verità con l’obiettivo di capire come vengono, o meglio verranno spese l’80% delle risorse derivanti dalle tasse che i cittadini abruzzesi pagano. E per capire definitivamente cosa sarà degli ospedali abruzzesi ovvero se risponde a verità la notizia che in futuro ci saranno 7 ospedali di I livello (Pescara, Chieti, L’Aquila, Teramo, Lanciano, Vasto e Avezzano), altri presidi come Sulmona, Giulianova, Sant’Omero e Castel di Sangro saranno declassati a distretti sanitari mentre su Popoli, Penne, Atri, Atessa, Casoli, Guardiagrele e Ortona vorrebbero mettere una croce nera. Quanti pronto soccorso resteranno aperti?”.
“Il nodo della questione – prosegue la nota dei Consiglieri del centrodestra – è il famigerato Decreto Lorenzin (n. 70/2015) che ridisegna la mappa e l’organizzazione della rete ospedaliera a cui le Regioni e le strutture sanitarie dovranno adeguarsi entro il 2016. Ma la nostra Regione, dopo un’azione profonda di risanamento del sistema e un riequilibrio dei conti della sanità, ha ampliamente dimostrato di poter conciliare un ritrovato equilibrio strutturale del bilancio con i livelli assistenziali richiesti, recuperando tutti quei gap sanitari (economici e di servizio) che ne avevano causato il commissariamento. Il Governo nazionale deve prendere atto di tale percorso e consentire all’Abruzzo di uscire dal Commissariamento senza subordinarlo ad ulteriori adempimenti, come il recepimento del Decreto 70/2015. In Abruzzo, il piano di riordino della sanità avrà importanti conseguenze sul sistema della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e dell’assistenza territoriale e richiede, quindi, l’adozione di un criterio di applicazione prudente e progressivo determinato anche dalla discussione in seno al Consiglio Regionale della strategia sanitaria regionale, cosa che sino ad oggi, nonostante i termini per l’adozione siano scaduti, non è avvenuta e la cosa grave è che oggi, così come in V Commissione nei giorni scorsi, l’Assessore alla Sanità Paolucci non ha dato risposte chiare ed esaustive che permettessero di delineare un quadro chiaro delle opportunità di salute ai cittadini abruzzesi”.
“Cinquanta minuti di assoluto nulla. Ecco come possiamo tradurre l’intervento dell’Assessore Paolucci a conclusione del consiglio straordinario sulla sanità. L’Assessore non ha risposto a nessuna delle domande poste in aula, pur riversando sull’intera assise un fiume di parole” commenta il capogruppo M5S Gianluca Ranieri “ci siamo trovati ad ascoltare un discorso sterile, tanto da essere irrispettoso verso tutti quei cittadini che da questo Governo regionale attendono risposte per capire dove, come e quando curarsi”.
“Inadeguati e lontani dalla realtà” incalza ancora Ranieri “si parla di voler lavorare con condivisione ma non vengono mai forniti né dati, né contenuti, si parla di tutele ai pazienti e non garantiscono le cure di base. Si parla, si parla e basta. Un intervento perfettamente in linea con la politica di questo governo regionale: girare attorno alle cose, senza nessuna visione e senza nessun programma. È bene che l’assessore Paolucci capisca una cosa: non ci può essere vento favorevole per chi non sa dove vuole andare”.
“Anche questa volta le opposizioni sono finite nel sacco del loro stesso gioco. La verità viene sempre a galla. La maggioranza di centrosinistra è stata compatta nel sostenere ciò che abbiamo garantito agli abruzzesi durante la campagna elettorale, ovvero la riforma della sanità e non certo la distruzione del diritto alla sanità”. Lo ha detto il consigliere regionale del PD, Camillo D’Alessandro, a margine del Consiglio regionale straordinario convocato sulla riorganizzazione della sanità abruzzese. “E’ stato imbarazzante rileggere in Aula le dichiarazioni del Presidente Chiodi che ha fatto qualche anno fa – incalza ancora Camillo D’Alessandro – dichiarazioni identiche a quelle dell’Assessore regionale Silvio Paolucci, ma che oggi, lui, stranamente, le contesta”. Il consigliere D’Alessandro, poi, legge in Aula le dichiarazioni del Presidente Chiodi pronunciate qualche anno fa a difesa della razionalizzazione della sanità, della specializzazione del presidio e del taglio del numero degli ospedali, eccole: “Il triangolo delle bermuda ha fatto sì che una regione di circa 1,3 milioni di abitanti avesse ben sei Asl, un altissimo numero di distretti sanitari, 35 ospedali … con un basso tasso di occupazione dei posti letto, peraltro raggiunto con ricoveri inappropriati con interventi di bassa complessità, con una casistica assai limitata che si traduce ineluttabilmente in una minore garanzia del paziente … chi ha consentito che in Abruzzo si costruissero sotto casa, rischiosi per i pazienti? Chi ha voluto cinque neurochirurgie in Abruzzo … chi ha consentito che in Provincia dell’Aquila ci fossero ben 14 ospedali … che in provincia di Chieti ve ne fossero undici?”. “Queste dichiarazioni sono chiare – sottolinea D’Alessandro – il Presidente Chiodi, evidentemente, non ha ben chiaro che lui ha perso le elezioni perché non ha fatto ciò che aveva intuito e che bisognava fare. Ma tra il dire il fare c’è di mezzo la coerenza, il coraggio e la serenità di operare non per le prossime elezioni, ma per i cittadini abruzzesi. Oggi – conclude D’Alessandro – abbiamo sfidato la minoranza sconfitta, già sulla parte della protesta, ad operarsi sulla proposta”.