Legge sul petrolio, D’Alessandro (Pd): “una clamorosa truffa politica”

camillo_d_alessandro“Una truffa politica clamorosa”. Così Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd in Regione, definisce la legge sul petrolio proposta dal Presidente Gianni Chiodi.

“Non esiste nessun divieto all’attività di estrazione, coltivazione, lavorazione di idrocarburi” sostiene D’Alessandro. “Nella proposta di legge si dice semplicemente che la localizzazione presenta profili di incompatibilità in alcune aree. Che significa? E’ vietato o no? La risposta sta nell’ultimo comma della legge dove è scritto che le disposizioni hanno valore di norma di indirizzo per il Comitato di coordinamento regionale – V.I.A (Valutazione di impatto ambientale, ndr)  per l’esercizio delle competenze ad esso spettanti, che tradotto significa che il comitato VIA deve rispettare le leggi, non gli indirizzi che appunto non dispongono divieti”.

Considerazione, questa, che spinge il capogruppo del Pd a considerare Chiodi “un Presidente totalmente inaffidabile, che mistifica i fatti, fa passare per grandi risultati il nulla. Siamo di fronte ad una farsa che non consentiremo, reagiremo con forza. Il primo nostro emendamento sarà quello di cancellare le parole profili di incompatibilità con divieto di insediamento. Se è la stessa cosa allora saranno disponibili ad accettare un termine chiaro, il divieto, non soggetto ad interpretazioni diverse. Il secondo emendamento riguarderà la follia della norma di mero indirizzo, ma di obbligo al Comitato di non rilasciare il VIA. E’ la stessa cosa? Allora modifichino il testo”.

La legge poi, secondo D’Alessandro, “non blocca nemmeno una delle autorizzazioni già rilasciate dal Governo nazionale, cioè oltre il 50% dell’attività estrattiva in corso di realizzazione in Abruzzo. Inoltre, fa riferimento alle aree sismiche di prima categoria. Ciò vuol dire che gran parte del sistema collinare, dove insiste la maggior parte delle colture intensive e di pregio della nostra Regione, rimane fuori. Altro che il 20%, con questa proposta sul 100% del territorio sarà possibile continuare nella attività di perforazione perché non esistono divieti, ma banali indirizzi, banali come chi li ha pensati”.

Per quanto riguarda, infine, la disciplina in mare, “la Regione ha residue competenze, non nessuna competenza come dice Chiodi. Noi porteremo avanti la nostra battaglia dentro e fuori il Consiglio a partire dalla nostra Legge sugli idrocarburi”.

 

 

 

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