”E’ un risultato straordinario per una regione ‘canaglia’ che fino a poco tempo fa non riusciva neppure ad avere il giusto peso all’interno della Conferenza delle Regioni, additata come simbolo di mala gestione sanitaria”. Così Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, ha commentato la soddisfazione del governo nazionale. “Oggi non siamo tra le regioni stigmatizzate dal governo al punto tale da impedire l’utilizzo dei fondi Fas per il rientro dal deficit. I nostri sforzi, che hanno portato al recupero di 280 milioni di euro nel corso dell’anno 2009, sono stati la testimonianza palese di un percorso virtuoso intrapreso dalla nostra regione”.
A contribuire, dunque, in maniera determinante al cambiamento la politica del centrodestra, che sarebbe riuscita ad allontanare lo spettro delle tasse, nonostante il sistema sanitario non possa ancora dirsi completamente risanato. A questo proposito, il governatore ha, infatti, elencato i futuri interventi necessari per portare a termine il risanamento. È il caso, ad esempio, della razionalizzazione della rete ospedaliera, idea già anticipata qualche giorno fa dal ministro Ferruccio Fazio in visita a L’Aquila. Lo stesso Chiodi ha parlato della possibilità di riconvertire almeno 3 ospedali. A questo si aggiunge la determinazione dei tetti di spesa per i privati, la manovra sul costo del personale pari a 3,9 milioni di euro e la razionalizzazione della spesa farmaceutica per oltre 8 milioni di euro. Stando a quanto riferito dal governatore, in quest’ultimo caso la Regione potrebbe anche avvalersi di un sistema informativo che permetterà di monitorare le prescrizioni mediche e segnalare i professionisti cosiddetti ‘altospendenti’ con un trasferimento dei dati alla Guardia di Finanza per l’accertamento di eventuali abusi.
“La battaglia continua” ha aggiunto il presidente. “Dobbiamo intervenire su queste aree con la forza della ragione di chi sta lavorando per il bene dell’intera collettività pur ricorrendo a scelte molto spesso impopolari. Il 19 maggio presenteremo il piano operativo. Oggi abbiamo anche la possibilità di avvalerci di nuclei operativi di controllo migliorati attraverso un processo sistematico di formazione e stiamo procedendo a chiudere accordi di mobilità attiva e passiva con altre regioni”.
Come ha specificato anche l’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, sarebbero due gli obiettivi del governo regionale. “Il primo” spiega, infatti, l’assessore “è quello di ridurre i costi e far sì che il fondo sanitario regionale sia sufficiente a garanzia di un equilibrio economico-finanziario. Il secondo è rendere un servizio di qualità elevata ai cittadini abruzzesi. Un processo di riduzione e ottimizzazione delle spese del sistema sanitario che passa anche attraverso una migliore regolamentazione dei rapporti con gli operatori privati”.
La replica del Pd. “Il cambiamento nella sanità abruzzese di cui parlano Piccone, Chiodi e Venturoni c’è stato, ma di certo non porta la firma di questa maggioranza, visto che finora il Pdl non ha prodotto neppure un rigo di riforma. Ancora una volta il Pdl si prende meriti non suoi”. Lo ha dichiarato Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, commentando le dichiarazioni del coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, del presidente Chiodi e dell’assessore Venturoni sui conti della sanità. “Oggi viene annunciato un piano operativo con precisi obiettivi di razionalizzazione della spesa e riconversione di 3 strutture. Ricordo che la spesa farmaceutica nel 2007 era stata messa sotto controllo come dimostravano i bassissimi ticket, e che successivamente è andata fuori controllo. Ci confronteremo senza paraocchi ma con l’idea chiara che sulla sanità non ci possono essere due tempi. Occorre prevedere già investimenti su innumerevoli servizi territoriali perché si possa aprire un confronto costruttivo. E mettere insieme, come noi faremo, la necessità di ridurre le tasse e allo stesso tempo venire incontro alle esigenze di cittadini, pazienti, operatori della sanità sui servizi da erogare”.
Legnini chiede che venga riconosciuto il merito del centrosinistra. “Il presidente Chiodi e l’assessore Venturoni abbiano l’onestà intellettuale di riconoscere un dato inoppugnabile, che noi e solo noi ripetiamo da mesi: la passata giunta regionale di centrosinistra ha scritto un rigoroso ed efficace piano di rientro dall’enorme debito sanitario accumulato dal centrodestra fra il 2000 ed il 2005. La verità storica è sempre dovuta per chi esercita una funzione pubblica e soprattutto necessaria come insegnamento per il futuro”. A sostenerlo è il senatore del Partito democratico Giovanni Legnini, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione Gianni Chiodi sul debito sanitario. “Avendo partecipato a numerosi incontri con i tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Salute, sono testimone della sofferenza e del coraggio degli amministratori regionali dell’epoca con in testa l’assessore Bernardo Mazzocca che, primi in Italia, definirono un programma per ridurre il deficit e il debito e garantire maggiore razionalità ed efficienza al Servizio sanitario regionale. Quel piano” ha aggiunto Legnini “definì nel 2007 con il Governo Prodi nelle persone dei ministri Livia Turco e Tommaso Padoa-Schioppa: un piano di rientro avversato anche dal centrodestra con critiche, contestazioni e scetticismo, che però oggi sta dando i frutti allora individuati e di cui altri pretendono di attribuirsi il merito”. Il piano, ha ricordato Legnini, «era di durata triennale e quindi si poneva l’obiettivo di eliminare o ridurre le addizionali Irpef e Irap a carico delle famiglie e delle imprese entro il 2010. L’attuale governo regionale, che non ha cambiato neppure una virgola di quel piano, doveva solo percorrere la strada tracciata da chi lo ha preceduto. Questo e solo questo ha fatto, perché a ciò era obbligato dalla legge e dall’accordo con il Governo: ciò che deve interessare gli abruzzesi è che cosa si farà per il futuro, al di là delle autocelebrazioni per meriti di altri”. Secondo il senatore del Pd “l’Abruzzo ha l’urgente necessità di ridurre l’Irpef e l’Irap eliminando le addizionali, visto che in 15 anni è passato dall’esenzione totale dalle imposte e contributi, riservata alle aree ex Mezzogiorno, ad un livello di tassazione superiore a quello delle regioni di centro-nord, il che costituisce un insopportabile svantaggio competitivo che rallenta lo sviluppo e incide sul tasso di occupazione. Ad oggi non abbiamo ascoltato alcuna seria proposta al riguardo, se non buone intenzioni, mai accompagnate da decisioni concrete. Poiché chi governa non provvede, da opposizione responsabile, ci faremo carico noi fin dai prossimi giorni di avanzare una proposta per ridurre la tassazione”.