Pescara. Il Movimento 5 Stelle resta scettico sui referendum abrogativi degli articoli 35 del decreto Sviluppo e 38 del decreto sblocca Italia sulla ricerca di idrocarburi per le difficoltà nel raggiungimento del quorum e per i tempi troppo lunghi (si voterebbe infatti a giugno, quando contro Ombrina mare “ci sarebbe ben poco da fare”).
I grillini allora, oltre a rilanciare l’invito alla mobilitazione popolare, tentano la strada politica in tutte le sedi istituzionali in cui sono presenti. Ecco allora una proposta di legge nazionale di iniziativa regionale, elaborata dal Coordinamento No Ombrina, per ottenere per via parlamentare l’abolizione delle norme oggetto dei referendum contro la deriva petrolifera ed una mozione parlamentare che mira ad imporre al Ministero dello Sviluppo economico la sospensione del procedimento autorizzativo riguardante il progetto Ombrina Mare.
In Regione il gruppo consiliare si è fatto parte attiva nel deposito della proposta di legge nazionale di iniziativa regionale che mira ad ottenere per via parlamentare l’abolizione delle stesse norme oggetto di referendum.
“Speriamo che questa proposta sia discussa il prima possibile – afferma la consigliera Sara Marcozzi, prima firmataria della proposta – Il gruppo consiliare ha presentato, inoltre, una risoluzione urgente, bocciata dalla maggioranza dalfonsiana, che mirava ad ottenere il recepimento di argomenti giuridici forti nel ricorso che la Regione Abruzzo si accinge a presentare al Tar del Lazio contro il Decreto ministeriale che esprime parere positivo sulla compatibilità ambientale di Ombrina Mare. Nonostante la bocciatura, quegli argomenti sono stati trasmessi all’Avvocatura regionale chiedendone il recepimento”.
In Parlamento, invece, gli esponenti pentastellati abruzzesi si faranno promotori di una mozione che punta ad imporre al Ministero dello Sviluppo Economico la sospensione del procedimento autorizzativo riguardante Ombrina Mare.
“E su tale mozione – annuncia il deputato Gianluca Vacca – verificheremo quanto certi parlamentari abruzzesi, che oggi si stracciano le vesti, siano disposti a fare davvero per fermare Ombrina. Presenteremo inoltre un esposto per chiedere alla magistratura di verificare se le anomalie da noi riscontrate nelle azioni dei ministeri, e che hanno permesso ad Ombrina di non essere bloccata già nel 2012, siano fondate e possano avere dei rilievi penali”.
“La storia di Ombrina è semplice quanto paradigmatica di come le lobby siano in grado di influenzare le scelte di politica energetica e di penetrare nelle segrete stanze del potere ministeriale. Contro il malaffare e le lobby del petrolio – concludono i grillini – il M5s si batterà fino a che la costa abruzzese non sarà interamente liberata”.