Personale Regione Abruzzo, per D’Amico solo politica di disgregazione

uffici_comunaleL’Aquila. Giovanni D’Amico, vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, fa il punto della situazione sulla questione del personale della Regione Abruzzo.

La volontà di D’Amico di rilasciare dichiarazioni in merito arriva dopo la denuncia da parte dei segretari regionali della Funzione Pubblica delle procedure dell’assessore Federica Carpineta in proposito. Il vice presidente ha, pertanto, deciso di incontrare le sigle sindacali e di ricordare quanto fatto durante il suo assessorato. Stando, infatti, a quanto raccontato da D’Amico, alla data del 31 dicembre 2008, data in cui lo stesso ha cessato le funzioni di assessore al Personale, sarebbero stati esecutivi alcuni provvedimenti particolari, tutti concordati con le organizzazioni Sindacali e la RSU della giunta.

Si tratta del piano di riqualificazione e progressione verticale del personale attraverso il procedimento dei corsi concorso (il piano riguardava 453 posizioni organiche ed aveva regolare copertura finanziaria), il blocco del ricorso ed assunzione di personale precario, il piano di stabilizzazione triennale del personale precario e il progetto di legge regionale della giunta per la riforma organica della LR n.77/99, depositata in Consiglio regionale e pronta per la discussione ed approvazione.

“Con l’entrata in carica dell’assessore Carpineta” specifica D’Amico “il sindacato ha accettato, sulla base del solo principio fiduciario, che si avviassero nuove procedure e si è visto modificare unilateralmente gli accordi e gli atti vigenti, senza alcuna contrattazione. Prendo atto che, ad un anno di distanza, si misura una politica di totale disgregazione delle regole e delle prospettiva per il personale regionale, un potenziale e dannoso incremento del contenzioso, una crescente inefficienza dell’organizzazione e della qualità del lavoro, con riflessi gravi, date le condizioni di emergenza in cui vive la Regione Abruzzo dal 2009”.

 

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